tremendieventi

lunedì 4 ottobre 2010

N.C.C.



E' il quarto viaggio che faccio da stamattina e anche l'ultimo. Tra poco passo a prendere mia figlia e ce ne andiamo quattro giorni al mare. E' da quando mia moglie se n'è andata, sei mesi fa, che non passo più di due ore consecutive e una volta a settimana con mia figlia. Ma stavolta giuro che la faccio viaggiare come una regina. Ho chiesto al mio capo se mi  lascia la macchina, in fondo è un po' anche mia, visto tutti i viaggi che riesco a fare al giorno. E' una macchina bellissima e quando Chiara la vedrà rimarrà a bocca aperta. Poi le metterò su il suo CD preferito (me l'ha consigliato la mia ex moglie, con la quale, fortunatamente, ho mantenuto un buon rapporto) e finalmente si parte. Linda, la mia ex-moglie, ha deciso di andarsene e purtroppo non ho potuto dirle nemmeno arrivederci, un cliente storico aveva un aereo in partenza da Fiumicino e non c'era tempo da perdere. Ma sono contento che non ci sia rancore tra noi, in fondo lo dovevamo a Chiara e a quanto le vogliamo bene. Il prossimo cliente, che aspetto da quasi un quarto d'ora, si chiama Anderson e anche stavolta è stato impossibile riuscire a sapere che faccia ha. Potrebbe anche essere una donna, non ne so assolutamente niente. Certo ogni volta che mi ritrovo al terminal "Arrivi" dell'aeroporto con un cartello in mano mi sento un po' un demente. Se solo avessi davanti uno specchio mi scompiscerei dalle risate, vedendomi con questo ridicolo foglietto in mano ad aspettare uno sconosciuto, prendergli l'immancabile trolley nero e di corsa in macchina. Nonostante tutto, però, mi piace il mio lavoro, mi dà la possibilità di guidare delle macchine bellissime e nuovissime, di parlare le tre lingue che ho imparato ai tempi del liceo e di apprendere ogni giorno un particolare in più dei paesi di provenineza della gente che porto in giro. Il più delle volte si tratta di persone super impegnate che non mi degnano nemmeno di uno sguardo, ma, appena seduti, si accomodano sui sedili posteriori e accendono il loro laptop, mentre schiacciano freneticamente i tasti del Blackberry e controllano con la coda dell'occhio se ci sono nuove mail sull'I-pad. In quel caso meglio concentrarsi sulla guida e arrivederci alla prossima. A volte però trovi delle persone che sono stanche per il lungo viaggio in aereo e ti chiedono di come è il tempo in quel periodo dell'anno, dell'ultima partita della Roma in Champions League, delle trattorie dove si può mangiare bene la sera dopo una lunga giornata di lavoro. Altri ti si accomodano a fianco sul sedile anteriore e, per il breve tratto che li porta dall'aeroporto all'albergo o al luogo del loro appuntamento, ti sembra quasi che siano dei buoni amici coi quali condividere una gita di piacere. Quei momenti per me sono bellissimi perchè mi sento per loro un po' amante e un po' angelo custode. Chissà come sarà il sognor o la signora Anderson, spero solo arrivi in fretta. Mi aspetta Chiara, la mia principessa. 


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