tremendieventi

giovedì 21 ottobre 2010

Ora d'aria



Quando si dimette un personaggio coinvolto in uno scandalo giudiziario si ha sempre l'impressione che l'azione di tante valide persone non sia vana. La magistratura non c'entra niente, i soggeti in gioco sono altri. E' come se in quel preciso momento si affermasse il ruolo fondamentale dell'informazione e di tutti quegli organi preposti alla sorveglianza del potere. In casi del genere la magistratura ha un ruolo solo apparentemente determinante, è piuttosto l'indignazione della popolazione che porta il singolo coinvolto in fatti penalmente rilevanti a non riuscire a reggere più il peso delle ombre alla propria onorabilità. Ma bisogna pur avercela una onorabiltà! Azioni di questo tipo non sottindendono necessariamente un'ammissione di colpevolezza e contribuiscono a riabilitare il dimissionario nonostante si sospetti o si accerti nelle sedi opportune che egli si sia  macchiato di delitti orrendi proprio perchè commessi nell'abuso di un potere. In un'epoca in cui alcuni politicanti o funzionari dello stato sembrano bearsi tronfiamente della propria impunità, casi del genere costituiscono un'eccezione che va salutata con enorme soddisfazione. In fondo se v'è ancora un'informazione che riesce a svolgere il ruolo di cane da guardia del potere, una platea di cittadini che ha ancora la forza di indignarsi e di considerare un delitto l'arroganza del potere, una minoranza di politici e grand commis che decidono di farsi da parte per affrontare meglio le loro controversie giudiziarie, c'è speranza che questa società possa rimettersi sul giusto sentiero della legalità. Oggi si è dimesso il Presidente della Corte d'Appello di Milano Marra, poco tempo fa aveva compiuto lo stesso gesto il magistrato Toro e ancor prima l'allora ministro Scaiola. Anche per loro il momento dell'addio sarà stato difficile, ma penso che un minuto dopo abbiano riempito i polmoni d'aria con un senso di leggerezza, il loro cervello ha cominciato ad ossigenarsi e a prepararsi in maniera convinta a controbattere alle accuse a loro carico. Questo è un bel giorno non solo per chi si indigna, ma anche per chi è chiamato a rispondere di orrendi reati contro la collettività. 



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