Quando si dimette un personaggio coinvolto in uno scandalo giudiziario si ha sempre l'impressione che l'azione di tante valide persone non sia vana. La magistratura non c'entra niente, i soggeti in gioco sono altri. E' come se in quel preciso momento si affermasse il ruolo fondamentale dell'informazione e di tutti quegli organi preposti alla sorveglianza del potere. In casi del genere la magistratura ha un ruolo solo apparentemente determinante, è piuttosto l'indignazione della popolazione che porta il singolo coinvolto in fatti penalmente rilevanti a non riuscire a reggere più il peso delle ombre alla propria onorabilità. Ma bisogna pur avercela una onorabiltà! Azioni di questo tipo non sottindendono necessariamente un'ammissione di colpevolezza e contribuiscono a riabilitare il dimissionario nonostante si sospetti o si accerti nelle sedi opportune che egli si sia macchiato di delitti orrendi proprio perchè commessi nell'abuso di un potere. In un'epoca in cui alcuni politicanti o funzionari dello stato sembrano bearsi tronfiamente della propria impunità, casi del genere costituiscono un'eccezione che va salutata con enorme soddisfazione. In fondo se v'è ancora un'informazione che riesce a svolgere il ruolo di cane da guardia del potere, una platea di cittadini che ha ancora la forza di indignarsi e di considerare un delitto l'arroganza del potere, una minoranza di politici e grand commis che decidono di farsi da parte per affrontare meglio le loro controversie giudiziarie, c'è speranza che questa società possa rimettersi sul giusto sentiero della legalità. Oggi si è dimesso il Presidente della Corte d'Appello di Milano Marra, poco tempo fa aveva compiuto lo stesso gesto il magistrato Toro e ancor prima l'allora ministro Scaiola. Anche per loro il momento dell'addio sarà stato difficile, ma penso che un minuto dopo abbiano riempito i polmoni d'aria con un senso di leggerezza, il loro cervello ha cominciato ad ossigenarsi e a prepararsi in maniera convinta a controbattere alle accuse a loro carico. Questo è un bel giorno non solo per chi si indigna, ma anche per chi è chiamato a rispondere di orrendi reati contro la collettività.
tremendieventi
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