tremendieventi

venerdì 5 aprile 2013

PasSAGGI di tempo




Comincio a credere che se Napolitano si fosse dimesso forse non avrebbe poi tanto sbagliato. Sabato prima di Pasqua stavo appena ultimando il mio pranzo quando, al termine di due giorni di consultazioni extra dopo il tentativo fallito ("riassorbito" è un termine che non avrebbe usato manco la Pravda) di Bersani, Napolitano inizia la conferenza stampa di commento alla seconda ondata di colloqui. Comincia il comunicato. All'inizio si parte con le solite premesse, dopo poco arriva una parola definitiva sulle paventate dimissioni: "sono giunto alla conclusione che, pur essendo ormai assai limitate le mie possibilità di ulteriore iniziativa sul tema della formazione del governo, posso fino all'ultimo giorno concorrere(...)". Ad un certo punto, mentre tutti aspettano il nome del nuovo incaricato, ecco la sorpresa. La commissione di saggi. Anzi no, sono due, e avranno il compito di formulare proposte su temi "di carattere istituzionale e di carattere economico-sociale ed europeo". E già qui lo sconcerto è abbastanza evidente. Chi sono? Chi rappresentano? Come sono scelti? Che legittimazione istituzionale, popolare, parlamentare hanno? In quale ambito dei passaggi Costituzionali è prevista una figura cuscinetto come questa? Ma il comunicato prova a rispondere almeno a una domanda: qual è l'obiettivo della commissione. E a questo punto solo un grande esperto di linguaggio e tecnica politica e comunicativa italiana poteva trovare una formula del genere. L'obiettivo della commissione è "formulare precise proposte programmatiche possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche". E poi "Ciò potrà costituire comunque materiale utile : voglio dire anche per i compiti che spetteranno al nuovo Presidente della Repubblica nella pienezza dei suoi poteri". E a questo punto il miracolo semantico è compiuto. Le proposte devono essere "precise" ma "utilizzabili a vario titolo". Insomma la commissione che cosa produce? Una relazione? Una tabella? Un ddl? Un ordine del giorno? Una crostata? Boh, non si sa, ma comunque è materiale utile a chi capita. E' a disposizione di tutti. Ma la commissione come decide? All'unanimità? A maggioranza? c'è una relazione di minoranza? Si crea un'altra commissione che stabilisca la governance della prima commissione? Boh e ancora boh! E le forze politiche la utilizzano a vario titolo? Ma che significa "a vario titolo"? Vabbè l'ironia qua si spreca e quindi facciamola finita. Per me è tutto chiaro: mi parfe una boutade ( a me precisamente sembra una cazzata ma è meglio che certe cose non si dicano, anche Napolitano è in odore di santità). Ho l'impressione però di essere in netta minoranza o peggio di essere un berlusconiano. Lo noto anche in famiglia. La pensano all'opposto rispetto a me, ma soprattutto, non avendo ancora io aperto bocca, non lo sanno e quindi sono assolutamente in buona fede, non è una cosa contro di me. Io li ascolto mentre i loro commenti vanno dal "geniale" al "costituzionalemte ineccepibile" e io sono sbigottito. Poi esco in strada e la gente la pensa esattamente come i miei. I commenti sono tutti improntati alla genialità della soluzione, al fatto che il M5S ora sarà costretto a fare qualche proposta. Se poi gli chiedi, in un attimo di lucidità, perchè ciò dovrebbe avvenire, ovvero perchè i "grillini" dovrebbero ascoltare un saggio piuttosto che Bersani, beh, questo non te lo sanno dire, ma va bene così. Il giorno dopo, Pasqua, non escono i giornali, ma in Tv tutti sembrano concordare con la linea della mia famiglia: tutto bene, grande statista ecc. Gli editoriali del martedi confermano la mia cantonata. Mi convinco che sono un ignorante, che avrei fatto meglio a studiare più approfonditamente la ritualità istituzionale e soprattutto devo smetterla di essere un berlusconiano e di contestare le decisioni del Quirinale. Poi passano tre o quattro giorni e, anche alla luce della composizione squisitamente politica della commissione, i dubbi cominciano a cogliere anche altri. In primis Berlusconi che impone una sorta di ultimatum al suo fedelissimo in commissione Quagliariello (quello, per intenderci, che urla "Assassini. Eluana l'avete uccisa voi" rivolto all'opposizione alla notizia della morte della ragazza. In una parola un "saggio"). A questo punto sono convinto di essere berlusconiano e comincio a intonare "meno male che Silvio c'è" e a prendere gli autobus senza fare il biglietto (questa è una cattiveria ma aiuta a sdrammatizzare). Poi ieri sera succede che un'imitatrice della astrofisica Hack, al soldo di quei furbacchioni della "Zanzara", fa dire all'incauto Valerio Onida (ex presidente della Suprema Corte, componente della Commissione dei saggi, nonchè grande sostenitore della linea Napolitano) che non sa di essere registrato, che in realtà il tentativo di Napolitano non è altro che una melina, un perditempo, un modo per ingannare l'attesa fino alle elezioni del nuovo Presidente che iniziano il 15 Aprile. Io comincio a sentire l'inno di Forza Italia che sfuma tra i titoli di coda e scorgo in lontananza l'inconfondibile cappello di un controllore dell'atac che viene a larghe falcate verso di me. Mi sto svegliando dall'incubo. Adesso è tutto chiaro. Onida la pensa assolutamente come me e, sotto sotto, anche il Presidente la pensa così. O Onida e Napolitano sono diventati Berlusconiani o stavolta forse non mi sono tanto sbagliato. In realtà la Commissione non esiste nè sul piano costituzionale, nè parlamentare, nè politico. Se non si rischiasse il reato di offesa alle istituzione si può dire che è 'na frescaccia vera e propria. E io fischietto "Anime Salve" perchè gli strascichi di certi incubi vanno curati lentamente.