tremendieventi

mercoledì 22 febbraio 2012

Joan il Furbo




Boom di ascolti in televisione, titoli sui giornali, dibattiti in tutte le reti, ci mancava solo una scomunica del Papa, ma ci siamo andati vicino. E' la prima sera del festival di Sanremo, verso le 23 entra in scena Joan Lui. Di seguito è riportato il suo intervento integralmente. In realtà manca solo un siparietto di pessimo gusto eseguito con un altro grande (ma che dico grande, grandissimo) della musica italiano, Pupo, al secolo Enzo Ghinazzi, del quale è meglio dimenticare tutto. Per comprensione, si ricorda che il primo dialogo è con Elisabetta Canalis (EC) che impersonifica l'Italia, il secondo è con Rocco Papaleo (RP) nelle vesti di un maggiordomo un po' troppo ossequioso e, a parte Pupo, c'è anche un breve intervento di Gianno Morandi (GM). Leggendo le parole di Joan Lui (JL)si possono capire molte cose sullo stato in cui è ridotto il pubblico, la stampa e la televisione del mio Paese. Ma è meglio non influenzare chi non è conoscenza o non ha avuto il tempo o la voglia di assistere al monologo.

(JL): Avrò girato mille chiese, il duomo di Milano, piazza San Pietro, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, e morire se durante la predica si capisce qualcosa di quello che dice il prete, non perché sbagliano a parlare, perché non sanno regolare l'audio negli altoparlanti, o sono troppo bassi, oppure non ci sono abbastanza diffusori affinchè la voce del prete si senta fino in fondo alle ultime file. Sembra quasi che i preti dicano “Noi la predica l'abbiamo fatta, poi chi se ne frega se gli ultimi in fondo non sentono”. E sì che il Vangelo è stato chiaro: “beati gli ultimi - dice il Vangelo – perchè saranno i primi nel regno dei cieli”. Questo è un problema che c'era anche a Galbiate, poi a furia di...di martellare il parroco finalmente un bel giorno si è deciso e ha cambiato l'impianto. Però se c'è una cosa che non sopporto e che mi innervosisce non soltanto dei preti ma anche dei frati è che nei loro argomenti, quando fanno la predica o anche nei dibattiti in televisione non...non parlano mai della cosa più importante e cioè del motivo per cui siamo nati. Quel motivo che...nel quale è insito il cammino verso il traguardo, quel traguardo che segna non la fine di un'esistenza, ma l'inizio di una nuova vita. Insomma i preti, i frati non parlano mai del paradiso. Perchè? Quasi come a dare l'impressione che l'uomo sia nato soltanto per morire, ma le cose non stanno così. Qual è la camera dove son dietro i preti? Ah quella lì. Noi...le cose non stanno così, noi non siamo nati per morire, noi siamo nati per vivere. Voi preti siete obbligati a parlare del paradiso, altrimenti la gente pensa che la vita sia quella che stiamo vivendo adesso. Ma che cazzo di vita è questa qua? Lo spread, l'economia, le guerre. Giornali inutili come l'Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi definitivamente. Si occupano di politica e delle beghe nel mondo, anziché parlare di dio e dei suoi progetti, e non hanno la più pallida idea di quanto invece può essere confortante per i malati leggere di ciò che dio ci ha promesso, senza contare poi i malati terminali, che anche se non lo dicono, loro sono consapevoli di ciò a cui stanno andando incontro, ma loro no. Famiglia Cristiana e l'Avvenire non la pensano così, per loro il discorso di dio è...il discorso di dio per loro occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite, ipocrite come le critiche che fanno a uno come don Gallo che ha dedicato la sua vita, e ancora adesso per aiutare gli ultimi. E di ultimi ce ne sono tanti. Ci sono sulla torre della stazione centrale di Milano, ci sono degli operai che dall' 8 dicembre stazionano lì giorno e notte al freddo e al gelo per protestare contro la cancellazione dei vagoni letto...non mi ricordo dove ho messo il bicchiere, ah eccolo qua...quei vagoni letto che collegavano il nord al sud, lasciando a casa 800 persone addette ai servizi nei treni di notte e questo purtroppo con il triste scopo di cancellare un'altra fetta del passato che costituisce le fondamenta della nostra identità . Montezemolo ha fatto bene a fare il treno veloce, quello...che...bello e confortevole. E' giusto, è giusto fare l'alta velocità, però bisogna bilanciare la velocità con qualche cosa di lento, e allora io ti dico, Montezemolo, che adesso devi fare subito un treno lento che magari si chiama lumaca, dove ti fa vedere le bellezze dell'Italia, perchè c'è gente che vuole andare lento. Caspita siete tutti lì in prima fila, state bene. Sono sicuro che lo farà.
(JL): - Come ti chiami?
(EC): - Italia.
(JL): - Resta un po' qui.
(EC): - Non posso.
(JL): - Perchè?
(EC): - Le cose non vanno bene ed io sto perdendo la mia bellezza.
(JL): - Tornerai?
(EC): - Sì, se gli Italiano lo vorranno.
(JL): La parola “politica” sembra aver perso ogni valore e le lettere che la compongono stanno cadendo a pezzi sulla testa di un popolo che ancora si illude di essere sovrano. Ma cosa significa “sovrano”? Il vocabolario lo spiega bene.
(JL): - Maitre! Cosa dice il vocabolario?
(RP): - Non lo so.
(JL): - Tu non leggi mai il vocabolario eh?
(RP): - Non vorrei contraddirla, immensità, con tutto il rispetto preferisco leggere il giornale, soprattutto dopo colazione. Ho provato a leggere il vocabolario, ma dice sempre le stesse cose. E alcune volte non si spiega neanche troppo bene. Per esempio, l'altro giorno sono andato alla lettera “Governo Monti”...Governo...Governo...Governo ladro...Governo europeo...Governo mondiale...Governo Monti, eccolo qua! Dice: Materiale di ottima resistenza, apparentemente indipendente, facile però all'ossido dei partiti.
(JL): - E questo è quello che dice il vocabolario...
(RP): - Esattamente.
(JL): - E sulla parola sovrano?
(RP): - No. Lì si spiega molto bene. Si dice di potere, dignità, diritto che non derivino da altra autorità, che non dipendano da altro potere. La costituzione italiana sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita...il vocabolario...il vocabolario ringrazia...posso concludere, immensità?...La costituzione sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita un potere pieno e indipendente
(JL): - Questo è quello che dice il vocabolario e...e noi sappiamo che perchè il popolo possa esercitare il suo potere incontrastato bastano 500.000 firme.
(RP): - Cinquecentomila!
(JL): - Ma i promotori del referendum Antonio di Pietro, Parisi e Segni come al solito hanno esagerato e ne hanno raccolte 1.200.000
(RP): - Unmilioneduecentomila!
(JL): - Che la Consulta non ha esitato a buttare nel cestino.
(RP): - Nel cestino! Nel Cestino! Nel cestino!
(JL): Per cui c'è qualcosa che non va. O la Consulta sbaglia o se no bisogna cambiare il vocabolario. Io una bella mattina esco di casa convinto di essere...ah no perchè altrimenti bisogna cambiare il vocabolario...perchè no...altrimenti non si sa quando siamo sovrani e quando no. Una bella mattina io mi alzo, esco di casa contento...convinto di essere sovrano, di essere al di sopra di tutti, il più alto, perchè questo vuol dire “sovrano”, e magari incontro Pupo che mi dice: -Oè va che tu non sei nessuno.
(sketch con Pupo)
(GM): L'altezza, la bassezza fisica, grasso, magro, biondo con gli occhi azzurri, tutte cose che contano fino a un certo punto. Ciò che conta veramente invece è essere alti dentro. Solo così è possibile arrivare intatti e senza macchia a quel traguardo di cui parlava Adriano. E se non altro, poiché nessuno è perfetto, tagliare quel traguardo con meno macchie possibili. Perchè come dice Adriano quello che stiamo vivendo adesso, di vita, praticamente è uno scherzo.
(JL): E che la vita è uno scherzo basta guardare cosa succede nel mondo – c'è l'aria secca qua – ma questa di vita è soltanto la prima f...è sol...non la prima, una fermata, la prossima approderemo in un mondo che neanche lontanamente possiamo immaginare quanto è meraviglioso. Lì non ci saranno distinzioni di popoli, neri, bianchi, saremo tutti uguali, eternamente giovani e belli, in compagnia di cristiani e musulmani mentre ballano il tango della felicità, in un abbraccio d'amore senza fine. Certo, non mancherà il giudizio di dio, e ci sarà qualcuno che prima di entrare in paradiso avrà bisogno di una spolverata. E' per questo che è venuto al mondo Gesù: per metterci in guardia contro la polvere. Quella polvere che oscura l'anima, fino ad uccidere i propri simili, e a rendere gli Stati assassini alla stregua di quei criminali che loro vogliono giustiziare con la pena di morte. Ma soprattutto è venuto al mondo per dimostrarci che la morte non esiste, non esiste per i buoni e non esiste neanche per i cattivi che, di fronte alla vergogna che proverebbero in quel dato giorno davanti a dio, forse preferirebbero morire. Ed è per questo che poi ha cominciato a fare i miracoli, pur sapendo che non sarebbero bastati perchè avremmo detto: - E' un mago, è uno stregone -. E allora lui cosa ha fatto? Ha fatto una cosa che nessun mago, nessuno stregone, potrà mai fare: è risorto. E per farlo ha dovuto morire subendo il più straziante dei martirii. La morte è soltanto un ultimo gradino prima del grande inizio. Ed è per questo che noi...ed è su questo inizio che noi dobbiamo concentrare i nostri pensieri e invece cosa facciamo? Siamo qui ad affannarci su quel titolo, su quanto potrà fruttarci in borsa, a litigare uno con l'altro, a prendercela per ogni piccola cosa. Ci rattristiamo se un deficiente come Aldo Grasso scrive delle idiozie sul Corriere della Sera, cadiamo subito in depressione di fronte alla prima ruga. E invece dovremmo avere il coraggio di non tingerci i capelli. Io non so se vi rendete conto, ma, per quanto lunga possa essere la vita sulla terra, diciamo anche due-trecento anni, che cosa sono? Niente. Io mi ricordo quando ero giovane, ero forte, pieno di...adesso non mi ricordo più di che cosa ero pieno...però ero pieno di vita...di...di...di idee, non facevo a tempo a pensarla una cosa che...l'avevo già pensata. Mi ricordo quando er...voi forse non ci crederete, io mi ricordo che avevo pochi mesi di vita, mi pare quattro o cinque mesi, facevo già la quinta elementare e mi...mi appoggiavo da solo sui braccioli di una sedia...a cinque mesi vi rendete conto che forza che avevo? La vita è un lampo. Sei nel pieno della giovinezza, e quando meno te lo aspetti, non fai in tempo a guardarti allo specchio che hai già più di novanta anni. Ecco perché si dice “il regno dei cieli è vicino”.
La Merkel e Sarkozy impongono al Governo Greco di...l'acquisto delle loro armi. Se volete gli aiuti e rimanere nell'euro dovete comprare i nostri carri armati e le nostre belle navi da guerra, imponendo così tagli e sacrifici agli straziati cittadini greci. Questo è ciò che diceva il Corriere della Sera di ieri a pagina 5, ma già l'estate scorsa il Wall Street Journal rivelava che Berlino e Parigi avevano preteso l'acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia. E' questa l'Europa che vogliamo? Cinica e armata fino ai denti?