tremendieventi

giovedì 28 ottobre 2010

Ditegli sempre di sì




E' un po' di tempo che le televisioni italiane, sia pubbliche che private, stanno prendendo la brutta abitudine che in un detto popolare si attribuiva alle donne costrette a vendersi per danaro, ovvero piangono e concupiscono. Prendiamo ad esempio il caso di una giovane ragazzina uccisa barbaramente da parenti molto prossimi. Tutti i commentatori da giorni sono pronti a sostenere che è sbagliata questa intrusione a gamba tesa vita familiare della vittima, questa televisione che guarda dal buco della serratura e che dà modo a pseudo-professionisti da tre soldi di trarre conclusioni processuali sulla colpevolezza degli indagati in base ad un movimento di sopracciglio o all'inclinazione della voce. Salvo poi ricredersi il giorno dopo alla comparsa di una nuova rivelazione giornalistica. Non va dimenticato peraltro che questo macabro spettacolo, che ha avuto il suo prologo con la rivelazione alla madre in diretta televisiva  del ritrovamento del corpo della figlia scomparsa da mesi e del contemporaneo arresto del cognato, ha portato negli ultimi tempi ad una forma di turismo voyeuristico che ha fatto aumentare sensibilmente le presenze nel piccolo centro tarantino, tanto che il sindaco ha deciso di chiudere durante il fine settimana le strade in cui si sarebbe consumato il delitto. E fino a qui, per rimanere nella metafora di cui sopra, saremmo al pianto. Il fornicamento invece sta nell'affermazione secondo cui gli autori e i giornalisti dei programmi e delle reti coinvolte mandano in onda ciò che a loro non piace solo perché è il pubblico che glielo chiede. E così una trasmissione generalmente dai bassi ascolti come Matrix, un tempo pregevole creatura del più grande giornalista televisivo italiano, l'altra sera ha fatto quasi il 40% di share. E allora bisogna dare alla platea ciò che essa vuole e non solo a teatro. E' come se un professore dicesse che lui vorrebbe fare lezione, vorrebbe far svolgere i compiti in classe, vorrebbe pure interrogarli ogni tanto, ma i suoi studenti gli chiedono di continuare a giocare a battaglia navale o a "cose, città, animali..." e lui li lascia fare perchè ci tiene molto ad essere amato dai suoi alunni. Oppure  è come se un cartomante dicesse che è sbagliato prendere in giro la gente consegnando essa del sale marino da far sciogliere in acqua per allontanare il malocchio, ma la gente vuole illudersi, vuole sentire per un attimo di avere in pugno il prorpio destino e soprattutto si presenta numerosa con l'assegno in bocca e allora ci vuole pur qualcuno che gli dia ascolto. E' come se un presidente del consiglio dicesse che è sbagliato illudere i propri elettori promettendogli posti di lavoro e millantando soluzioni immediate a crisi economiche ed ambientali, ma i suoi spettatori-elettori gli chiedono questo, vogliono questo e lui è lì pronto ad esaudire tutti i loro desideri. Non è forse per questo che l'hanno eletto?

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