tremendieventi

giovedì 26 luglio 2012

Vendo casa disperatamente




Dopo l'invio delle lettere ai propietari delle case disabitate del centro storico dall'assessore XXX per metterle in affitto o promuovere la vendita per dar vita ad un'ospitalità diffusa spontanea, cresce in me sempre di più l'idea di passare dopo un pò di tempo alla seconda fase, quella di recuperare le case disabitate di tutto il territorio e di metterle su un mercato immobiliare con tanta promozione. In questo modo faremo ripartire un pò di economia locale ma soprattutto recupereremo anche tanti fabbricati fattiscienti che rovinano anche il decoro urbano, costruiamo insieme "YYY: città del benessere".......... 

Postato il 25.07.2012 sul profilo FB del Sindaco del mio amato paese.

E' tornato. Avevo già scritto in un precedente post che si era candidato alle elezioni comunali e avevo già mostrato la sua grande chiarezza e precisione nella scrittura. Naturalmente, anche grazie alle finezze letterarie postate sui social network, il mio personale eroe alla fine è stato eletto sindaco con il 66% dei voti e quindi auguri. Altrettanto naturalmente egli non ha perso l'abitudine alla buona scrittura, ma per certi versi è peggiorato. Mi sembra un piccolo Aledanno in sedicesimi, vuole fare tutto lui. Oggi si è svegliato immobiliarista e vuole mettere sul mercato i gioielli di famiglia, tanto il comune ormai è cosa sua e chi parla male di lui e della sua amministrazione è un nemico del popolo. Chissà se alle pareti dell'albo comunale, tra un po', non vedremo, al posto delle pubblicazioni matrimoniali, qualche annuncio immobiliare con relativa foto. Non si dimentichi che ai primi di Luglio l'assessore XXX ha emesso un avviso pubblico in cui si affermava "Queta amministrazione (...) ha avviato un processo di catalogazione e messa in vendita delle case disabitate presenti sul territorio comunale. La fase preliminare prevede la creazione di un Gruppo Tecnico Volontario formato da persone che daranno la loro disponibilità gratuita per il rilievo, anche di natura fotografica, dei fabbricati per i quali è stato ricevuto l'assenso al sopralluogo. Il gruppo sarà composto da figure professionali di vario tipo e caodiuverà l'amministrazione comunale ad impostare il sito informatico ed il materiale informativo necessario." Per il momento non sono state comunicate le tariffe applicate dal comune per l'intermediazione. Il dramma intelletuale che si cela dietro questa apparentemente meritoria impresa è il totale svilimento delle capacità professionali di chiunque, in questo caso degli operatori del mercato immobiliare. La cosa grave è che chi non sa fare niente pensa che sia facile fare qualsiasi cosa. Chi non ha idea di cosa significhi lavorare pensa che coloro che si occupano di compravendite di case siano dei buontemponi dediti al cazzeggio e all'impomatamento dei capelli nel breve intervallo tra un caffè e l'altro.
Il mio eroe poi non perde il gusto per certe frasi fatte alle quali è particolarmente affezionato. Una di queste è: "tanta promozione". Per mesi il mio paese è stato al centro di un accordo con la Rai tv che, probabilmente dietro compenso (non ho nessuna prova per questo caso specifico, ma su vicende di analoghe ci sono diverse inchieste giornalistiche e in alcuni casi anche provvedimenti della Magistratura), ha mandato immagini dei luoghi in cui sono scresciuto nelle trasmissioni più disparate: da Unomattina a Linea Verde, da Mezzogiorno in famiglia a Zelig Tour, chiedo scusa per le imprecisoni ma i sei canali di Raiset non rientrano tra i miei preferiti. Puntualmente l'attuale sindaco (allora assessore alla cultura, vista la sua grande dimestichezza con le arti liberali) postava sul suo profilo FB l'annuncio della marchetta e commentava: tanta promozione. Se avezze azzeccato almeno il 20% dei suoi pronostici su questa benedetta promozione, oggi dovremmo costruire una new town per ospitare tutti i turisti attirati dagli occhioni di Eleonora Daniele o della consorte di Briatore. In realtà non è così e, nonostante ci siano pochissimi posti letto nelle rarissime strutture turistiche, questi ultimi sono completamente vuoti e anche l'idea di recuperare le case inabitate per scopi turistici è, in realtà, rivolta quasi esclusivamente a parenti di vecchi e nuovi emigranti. In pratica è qualitativamente lo stesso pseudo-turismo di quaranta anni fa. Quantitativamente invece siamo ben al di sotto dei picchi degli anni Settanta. Non ho statistiche nè altre cifre per confermare questa tesi, ma mi guardo intorno e, nei pochi giorni di agosto in cui torno dalle mie parti, mi accorgo che siamo sempre di meno.  

venerdì 2 marzo 2012

Grande Tristezza



Ieri è morto Lucio Dalla e appena ho saputo la notizia mi si è messa addosso una tristezza che provo a espellere e a far diventare pixel e pensieri su questa pagina. Mi devo imporre l'obbligo di nessuna retorica, non era il tipo, meglio una risata, meglio lo scatto di un giullare impazzito. Dalla mi riporta a mio zio che semplicemente lo adorava. Anche mio zio se n'è andato per un infarto, probabilmente il loro era un cuore a termine capace di dare grandi emozioni ma poi un bel giorno, quando meno te lo aspetti, se ne vanno e ti lasciano il rimorso di non essere riuscito a dirgli tutto quello che volevi, di non aver fatto in tempo a doppiare i momenti belli che ci hai trascorso insieme. Il ricordo di mio zio assomiglia molto in questo a quello di Dalla, c'erano però anche tante altre cose che li accomunavano: l'altezza, la stempiatura violenta (per usare un eufemismo) e un certo estro nella vita di tutti giorni. Una capacità di stupirti con gesti istrionici che per loro sono semplicemente naturali, spontanei. Mi ricordo di una bellissima vacanza in Belgio, a casa di mio zio. La sua casa a due piani in mezzo ad un'oasi di villette col verde, la sua macchina nuova parcheggiata in cortile. Il giorno in cui io e mio fratello arrivammo, soli, senza genitori e con tanta voglia di toglierci di dosso la provincia lucana, ci consegnò le chiavi della macchina e ci disse che avremmo potuto usarla ogni volta che ci serviva. In realtà io non avevo ancora la patente, quindi fu mio fratello a farci da autista. Appena acceso il motore, con gesto tipico dei ventanni, accendemmo la radio. Una canzone di Dallla. In realtà era stracolmo di cassette di Dalla. E sì allora c'erano le cassette, quelle che ti potevi fare anche in casa registrando gli album o magari dedicarne una a una amica che ti piaceva particolarmente e che, attraverso i titoli, avrebbe dovuto capire che erano eterni i pomeriggi trascorsi a pensare ai suoi capelli o alle fossette agli angoli della sua bocca. Da allora cominciammo ad ascoltare quella musica in tutte le nostre trasferte in terra belga, un po' perchè italiani che non volevano piegarsi ai gustacci orribili degli anni Novanta in belgio, un po' perchè ci sembrava un modo per dimostrare rispetto verso mio zio che ci aveva prestato la macchina e si stava dimostrando più che un parente, un vero e proprio animatore. Dopo un po' cominciammo a renderci conto che quelle canzoni ci piacevano parecchio, avevano un bel sound, tei testi molto particolari, un eterno gioco son e sulle parole, un continuo ondeggiare dal registro aulico al comico, dalla sinfonia al folk. Con Dalla non c'era mai la possibilità di annoiarti e chissà come sarebbe stato bello trascorrere una giornata con lui, magari ascoltarlo al clarinetto o al sax o vederlo in mezzo ai campioni del basket. E' la stessa cosa che mi capita quando penso a mio zio: chissà come sarebbe bello passare oggi una giornata con lui, nel giardino della sua bella casa mentre fa il barbecue e racconta aneddoti sconosciuti su mio padre e mio nonno. Da oggi sentirò un po' più la mancanza di mio zio, non ci sarà Lucio a tenermi un po' compagnia.


mercoledì 22 febbraio 2012

Joan il Furbo




Boom di ascolti in televisione, titoli sui giornali, dibattiti in tutte le reti, ci mancava solo una scomunica del Papa, ma ci siamo andati vicino. E' la prima sera del festival di Sanremo, verso le 23 entra in scena Joan Lui. Di seguito è riportato il suo intervento integralmente. In realtà manca solo un siparietto di pessimo gusto eseguito con un altro grande (ma che dico grande, grandissimo) della musica italiano, Pupo, al secolo Enzo Ghinazzi, del quale è meglio dimenticare tutto. Per comprensione, si ricorda che il primo dialogo è con Elisabetta Canalis (EC) che impersonifica l'Italia, il secondo è con Rocco Papaleo (RP) nelle vesti di un maggiordomo un po' troppo ossequioso e, a parte Pupo, c'è anche un breve intervento di Gianno Morandi (GM). Leggendo le parole di Joan Lui (JL)si possono capire molte cose sullo stato in cui è ridotto il pubblico, la stampa e la televisione del mio Paese. Ma è meglio non influenzare chi non è conoscenza o non ha avuto il tempo o la voglia di assistere al monologo.

(JL): Avrò girato mille chiese, il duomo di Milano, piazza San Pietro, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, e morire se durante la predica si capisce qualcosa di quello che dice il prete, non perché sbagliano a parlare, perché non sanno regolare l'audio negli altoparlanti, o sono troppo bassi, oppure non ci sono abbastanza diffusori affinchè la voce del prete si senta fino in fondo alle ultime file. Sembra quasi che i preti dicano “Noi la predica l'abbiamo fatta, poi chi se ne frega se gli ultimi in fondo non sentono”. E sì che il Vangelo è stato chiaro: “beati gli ultimi - dice il Vangelo – perchè saranno i primi nel regno dei cieli”. Questo è un problema che c'era anche a Galbiate, poi a furia di...di martellare il parroco finalmente un bel giorno si è deciso e ha cambiato l'impianto. Però se c'è una cosa che non sopporto e che mi innervosisce non soltanto dei preti ma anche dei frati è che nei loro argomenti, quando fanno la predica o anche nei dibattiti in televisione non...non parlano mai della cosa più importante e cioè del motivo per cui siamo nati. Quel motivo che...nel quale è insito il cammino verso il traguardo, quel traguardo che segna non la fine di un'esistenza, ma l'inizio di una nuova vita. Insomma i preti, i frati non parlano mai del paradiso. Perchè? Quasi come a dare l'impressione che l'uomo sia nato soltanto per morire, ma le cose non stanno così. Qual è la camera dove son dietro i preti? Ah quella lì. Noi...le cose non stanno così, noi non siamo nati per morire, noi siamo nati per vivere. Voi preti siete obbligati a parlare del paradiso, altrimenti la gente pensa che la vita sia quella che stiamo vivendo adesso. Ma che cazzo di vita è questa qua? Lo spread, l'economia, le guerre. Giornali inutili come l'Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiusi definitivamente. Si occupano di politica e delle beghe nel mondo, anziché parlare di dio e dei suoi progetti, e non hanno la più pallida idea di quanto invece può essere confortante per i malati leggere di ciò che dio ci ha promesso, senza contare poi i malati terminali, che anche se non lo dicono, loro sono consapevoli di ciò a cui stanno andando incontro, ma loro no. Famiglia Cristiana e l'Avvenire non la pensano così, per loro il discorso di dio è...il discorso di dio per loro occupa poco spazio, lo spazio delle loro testate ipocrite, ipocrite come le critiche che fanno a uno come don Gallo che ha dedicato la sua vita, e ancora adesso per aiutare gli ultimi. E di ultimi ce ne sono tanti. Ci sono sulla torre della stazione centrale di Milano, ci sono degli operai che dall' 8 dicembre stazionano lì giorno e notte al freddo e al gelo per protestare contro la cancellazione dei vagoni letto...non mi ricordo dove ho messo il bicchiere, ah eccolo qua...quei vagoni letto che collegavano il nord al sud, lasciando a casa 800 persone addette ai servizi nei treni di notte e questo purtroppo con il triste scopo di cancellare un'altra fetta del passato che costituisce le fondamenta della nostra identità . Montezemolo ha fatto bene a fare il treno veloce, quello...che...bello e confortevole. E' giusto, è giusto fare l'alta velocità, però bisogna bilanciare la velocità con qualche cosa di lento, e allora io ti dico, Montezemolo, che adesso devi fare subito un treno lento che magari si chiama lumaca, dove ti fa vedere le bellezze dell'Italia, perchè c'è gente che vuole andare lento. Caspita siete tutti lì in prima fila, state bene. Sono sicuro che lo farà.
(JL): - Come ti chiami?
(EC): - Italia.
(JL): - Resta un po' qui.
(EC): - Non posso.
(JL): - Perchè?
(EC): - Le cose non vanno bene ed io sto perdendo la mia bellezza.
(JL): - Tornerai?
(EC): - Sì, se gli Italiano lo vorranno.
(JL): La parola “politica” sembra aver perso ogni valore e le lettere che la compongono stanno cadendo a pezzi sulla testa di un popolo che ancora si illude di essere sovrano. Ma cosa significa “sovrano”? Il vocabolario lo spiega bene.
(JL): - Maitre! Cosa dice il vocabolario?
(RP): - Non lo so.
(JL): - Tu non leggi mai il vocabolario eh?
(RP): - Non vorrei contraddirla, immensità, con tutto il rispetto preferisco leggere il giornale, soprattutto dopo colazione. Ho provato a leggere il vocabolario, ma dice sempre le stesse cose. E alcune volte non si spiega neanche troppo bene. Per esempio, l'altro giorno sono andato alla lettera “Governo Monti”...Governo...Governo...Governo ladro...Governo europeo...Governo mondiale...Governo Monti, eccolo qua! Dice: Materiale di ottima resistenza, apparentemente indipendente, facile però all'ossido dei partiti.
(JL): - E questo è quello che dice il vocabolario...
(RP): - Esattamente.
(JL): - E sulla parola sovrano?
(RP): - No. Lì si spiega molto bene. Si dice di potere, dignità, diritto che non derivino da altra autorità, che non dipendano da altro potere. La costituzione italiana sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita...il vocabolario...il vocabolario ringrazia...posso concludere, immensità?...La costituzione sancisce che il potere sovrano appartiene al popolo che esercita un potere pieno e indipendente
(JL): - Questo è quello che dice il vocabolario e...e noi sappiamo che perchè il popolo possa esercitare il suo potere incontrastato bastano 500.000 firme.
(RP): - Cinquecentomila!
(JL): - Ma i promotori del referendum Antonio di Pietro, Parisi e Segni come al solito hanno esagerato e ne hanno raccolte 1.200.000
(RP): - Unmilioneduecentomila!
(JL): - Che la Consulta non ha esitato a buttare nel cestino.
(RP): - Nel cestino! Nel Cestino! Nel cestino!
(JL): Per cui c'è qualcosa che non va. O la Consulta sbaglia o se no bisogna cambiare il vocabolario. Io una bella mattina esco di casa convinto di essere...ah no perchè altrimenti bisogna cambiare il vocabolario...perchè no...altrimenti non si sa quando siamo sovrani e quando no. Una bella mattina io mi alzo, esco di casa contento...convinto di essere sovrano, di essere al di sopra di tutti, il più alto, perchè questo vuol dire “sovrano”, e magari incontro Pupo che mi dice: -Oè va che tu non sei nessuno.
(sketch con Pupo)
(GM): L'altezza, la bassezza fisica, grasso, magro, biondo con gli occhi azzurri, tutte cose che contano fino a un certo punto. Ciò che conta veramente invece è essere alti dentro. Solo così è possibile arrivare intatti e senza macchia a quel traguardo di cui parlava Adriano. E se non altro, poiché nessuno è perfetto, tagliare quel traguardo con meno macchie possibili. Perchè come dice Adriano quello che stiamo vivendo adesso, di vita, praticamente è uno scherzo.
(JL): E che la vita è uno scherzo basta guardare cosa succede nel mondo – c'è l'aria secca qua – ma questa di vita è soltanto la prima f...è sol...non la prima, una fermata, la prossima approderemo in un mondo che neanche lontanamente possiamo immaginare quanto è meraviglioso. Lì non ci saranno distinzioni di popoli, neri, bianchi, saremo tutti uguali, eternamente giovani e belli, in compagnia di cristiani e musulmani mentre ballano il tango della felicità, in un abbraccio d'amore senza fine. Certo, non mancherà il giudizio di dio, e ci sarà qualcuno che prima di entrare in paradiso avrà bisogno di una spolverata. E' per questo che è venuto al mondo Gesù: per metterci in guardia contro la polvere. Quella polvere che oscura l'anima, fino ad uccidere i propri simili, e a rendere gli Stati assassini alla stregua di quei criminali che loro vogliono giustiziare con la pena di morte. Ma soprattutto è venuto al mondo per dimostrarci che la morte non esiste, non esiste per i buoni e non esiste neanche per i cattivi che, di fronte alla vergogna che proverebbero in quel dato giorno davanti a dio, forse preferirebbero morire. Ed è per questo che poi ha cominciato a fare i miracoli, pur sapendo che non sarebbero bastati perchè avremmo detto: - E' un mago, è uno stregone -. E allora lui cosa ha fatto? Ha fatto una cosa che nessun mago, nessuno stregone, potrà mai fare: è risorto. E per farlo ha dovuto morire subendo il più straziante dei martirii. La morte è soltanto un ultimo gradino prima del grande inizio. Ed è per questo che noi...ed è su questo inizio che noi dobbiamo concentrare i nostri pensieri e invece cosa facciamo? Siamo qui ad affannarci su quel titolo, su quanto potrà fruttarci in borsa, a litigare uno con l'altro, a prendercela per ogni piccola cosa. Ci rattristiamo se un deficiente come Aldo Grasso scrive delle idiozie sul Corriere della Sera, cadiamo subito in depressione di fronte alla prima ruga. E invece dovremmo avere il coraggio di non tingerci i capelli. Io non so se vi rendete conto, ma, per quanto lunga possa essere la vita sulla terra, diciamo anche due-trecento anni, che cosa sono? Niente. Io mi ricordo quando ero giovane, ero forte, pieno di...adesso non mi ricordo più di che cosa ero pieno...però ero pieno di vita...di...di...di idee, non facevo a tempo a pensarla una cosa che...l'avevo già pensata. Mi ricordo quando er...voi forse non ci crederete, io mi ricordo che avevo pochi mesi di vita, mi pare quattro o cinque mesi, facevo già la quinta elementare e mi...mi appoggiavo da solo sui braccioli di una sedia...a cinque mesi vi rendete conto che forza che avevo? La vita è un lampo. Sei nel pieno della giovinezza, e quando meno te lo aspetti, non fai in tempo a guardarti allo specchio che hai già più di novanta anni. Ecco perché si dice “il regno dei cieli è vicino”.
La Merkel e Sarkozy impongono al Governo Greco di...l'acquisto delle loro armi. Se volete gli aiuti e rimanere nell'euro dovete comprare i nostri carri armati e le nostre belle navi da guerra, imponendo così tagli e sacrifici agli straziati cittadini greci. Questo è ciò che diceva il Corriere della Sera di ieri a pagina 5, ma già l'estate scorsa il Wall Street Journal rivelava che Berlino e Parigi avevano preteso l'acquisto di armamenti come condizione per approvare il piano di salvataggio della Grecia. E' questa l'Europa che vogliamo? Cinica e armata fino ai denti?