tremendieventi

mercoledì 22 settembre 2010

Unforgettable

Immagine tratta da www.vauro.net

Proprio quando uno comincia davvero ad aver perso le loro traccie, eccoli che rifanno la loro comparsa sulla scena politica italiani Gianni e Pinotto della sinistra. Era da un po' che non li si sentiva, che non si assisteva alla messinscena della falsa furbizia del primo e alla furba falsità dell'altro, alle loro alchimie sui valori del riformismo e sulle formule di partito più o meno liquido, solido o gassoso, ma niente. Sono anch'essi come delle ballerine di seconda fila, hanno il terrore che il loro telefono smetta di squillare, che si esauriscano i fondi per le loro fondazioni o l'Africa prenda sul serio le proposte di uno di essi e lo trattenga davvero in soggiorno obbligato per fargli vedere cosa significa avere dei problemi a sud dell'equatore. I due campioni della doppiezza e del sotterfugio non riescono a capire che la gente ormai comincia a odiarli per davvero. Uno è antipatico persino nella mimica e famoso più per gli accordi con l'altra parte politica che per la lealtà verso i suoi alleati. L'altro è più sottile e sotto il volto pacioso da curato di campagna nasconde un'indole da vera iena: in fondo è riuscito a far cadere due volte il governo che diceva di sostenere senza assumersene minimamente la responsabilità. L'uno, nonostante passi per un grande stratega e tessitore di accordi impossibili, non ne azzecca più una e ha in Nichi Vendola il suo incubo: appena prova a metterglisi contro viene sbertucciato da miglia di voti contrari. L'altro, dopo aver mandato un ex camerata al Campidoglio perchè voleva fare la prima donna, ha lasciato la politica attiva perchè aveva perso ma voleva continuare a fare il segretario come se nulla fosse, salvo poi ritornare quando le acque si sono calmate. E continuano a scrivere manifesti alla nazione e a inviare lettere sul futuro del paese ai principali quotidiani italiani come se davvero contassero ancora qualcosa. E la cosa più bella è che questi due fenomeni sono pure l'uno contro l'altro, non si possono soffrire, nonostante gran parte delle loro fortune politiche sia semplicemente dovuta a questi loro battibecchi. All'illusione cioè che essi siano ancora centrali nel principale partito della sinistra italiana. Quando ci faranno il piacere di farsi dimenticare definitivamente forse inizieremo anche a provare a perdonarli. 


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