L'occasione, come avrebbe detto un poeta del Trecento, è davvero piccola piccola, visti soprattutto i protagonisti in campo. Luca Zaia, governatore del Veneto, Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e Distretto di polizia, fiction di canale cinque che ruota intorno alle vicende dei personaggi di un posto appunto di polizia. Ora avviene che quest'anno la suddetta fiction sia arrivata alla decima edizione e che gli autori abbiano pensato di inserire il personaggio di un giovane centralinista di chiare origini bergamasche che passa per uno un po' tonto. Insomma un baggiano, di quelli che quasi duecento anni fa già Manzoni aveva descritto sulle rive del lago di Como. Avviene quindi che il suddetto governatore si ritenga offeso da una rappresentazione così stereotipata e scriva al presidente di Mediaset descrivendo il personaggio come "raffigurato nelle serie televisive pensate prodotte e realizzate a Roma, come terragno, servile, interessato, poco perspicace". Continua la missiva sostenendo che questi sono "stereotipi", "caratterizzazioni inaccettabili, al di fuori di qualsiasi verosimiglianza." Premetto che non ho mai visto la fiction in questione nè mi sognerei mai di farlo nè nutro particolare simpatia per Zaia o Confalonieri, ma questa vicenda mi porta inevitabilmente a una riflessione. Un leghista che parla contro i pregiudizi e gli stereotipi non so se è un prodigio o uno scherzo. E’ come un napoletano che ti rincorre per migliaia di chilometri per restituirti il portafogli che hai perso per strada, come un romano che abbassa la suoneria del telefono cellulare in treno e va a parlare a bassa voce in corridoio, come un livornese incazzato che parla per due ore senza bestemmiare nemmeno una volta, un riminese che ama gli hamburger e ha un debole per le donne longilinee e filiformi, un triestino astemio che ti invita a casa a vedere la sua collezione di succhi di frutta, un palermitano sorpreso con la moglie a un’orgia di scambisti, un leccese che odia il mare il sole il vento la pizzica e i sud sound system, un dio ateo che ha smesso di credere anche in se stesso.
tremendieventi
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