tremendieventi

martedì 30 novembre 2010

Preghiera in novembre




Quando attraverserà l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà, baciandoli alla fronte:
"Venite in Paradiso, là dove vado io
perché non c'è l'inferno nel mondo del buon Dio"
(F. De Andrè, Preghiera in gennaio)

Cinico, dissacrante, autoironico, elegante, compagno, completamente fuori dagli schemi. Un giorno sono andato persino a vedere se sul citofono del suo portone c'era il suo cognome. E come ti sbagli. Stampato lì come uno qualsiasi, quasi senza rendersi conto di essere un mito vivente. Dal vivo l'ho visto solo una volta quasi un anno fa durante una manifestazione del popolo viola. Venne accolto da un'autentica ovazione e a momenti stava quasi per commuoversi. Poi, bando alle ciance, cominciò a parlare, quasi a voler far scivolare via da sè gli sguardi di tutti. Ad un certo punto gli scappò un "compagni" che non c'entrava molto in quel contesto ma che non era proprio riuscito a trattenere. Mentre lo vedevo sul palco pensavo che, nonostante i novanta e passa anni, era uscito di casa e si era accodato a quel fiume di gente come uno qualsiasi. Lui che era una persona eccezionale. Alcuni suoi film sono per me degli autentici capolavori perchè contengono un ritratto appassionato degli italiani partendo dai loro difetti. Con quel suo descriverli come abietti, arrivisti, approfittatori, ignoranti che vogliono essere chiamati dottori, cafoni arricchiti pieni di boria, intellettuali con la puzza sotto il naso che scendono in mezzo al proletariato salvo poi fuggire a casa a disinfettare gli abiti ni chachemire. Non gli capitava spesso di parlare bene degli italiani e proprio in questo stava il suo amore smisurato per la gente e per i suoi aspetti meno presentabili. Non smetterò mai di ringraziarlo per le fantastiche risate che mi sono fatto coi suoi film, per la ricerca linguistica nel suo film che per me è il più bello di tutti, L'armata Brancaleone con, tra gli altri, Gassman e Gian Maria Volontè. Il modo di andarsene poi è davvero unico. Sembra quasi una "bischerata" degna di Amici miei. Penso che non gli sarebbero piaciute nè i discorsi retorici, nè i ricordi commossi, li avrebbe seppelliti con una risata o con una bella grattata apotropaica.


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