tremendieventi

martedì 23 novembre 2010

Bohemian rhapsody



Anticonformisti, creativi, dalla vita dissoluta, fuori da qualsiasi schema e catalogazione sociale. Passano alla storia con questo nome in Francia durante il XIX secolo e ancora oggi si associa il loro stile di vita a quello dei gitani, appunto bohemien. Ne ho visto uno un giorno mentre camminavo per le strade della mia città. Era in giro con la moglie e la figlia, altissimo, sigaretta ben piantata tra le labbra, tono della voce bassissima, quasi impercettibile. L'avevo visto in televisione per diversi anni, era un allenatore di calcio. Era stato protagonista di una specie di miracolo in una piccola città del sud Italia. Con il suo talento aveva portato un manipolo di uomini appena giunti al professionismo dalle nebbie della serie C fino alla serie A. Tanti di quelli avevano fatto la fortuna di squadre super blasonate e anche della nazionale. Quell'improvvisa popolarità lo aveva portato a dirigere prima la Lazio e poi la Roma. Poi un giorno mise in vetrina i mali del calcio delle farmacie e da allora il sistema al quale si era opposto ha fatto di tutto per cacciarlo via, riuscendoci. Non mi è mai piaciuto particolarmente come allenatore. Il suo mdod di vedere il calcio come spettacolo puro è molto affascinante, ma alla fine un po' avaro di risultati e se sei un tifoso delle sue squadre sai che prima o poi la delusione è dietro l'angolo ed è molto difficile vincere col suo modo di giocare. Mi ha sempre però affascinato il suo essere fuori dagli schemi, amante fino alla follia del calcio, grande maestro di calcio e con una passione infinita per il lavoro che fa. E' quasi impossibile sentire parlare male di lui da un giocatore che ha allenato. Tutti infatti gli conferiscono grandi doti umane e una capacità tecnica non comune. In spagna per un tipo così hanno un'espressione perfetta: hombre vertical. Nel calcio come nella società di oggi ci vorrebbero centinaia di uomini come lui, di quelli che ti insegnano a pensare con la tua testa e a metterti contro ai sistemi autoreferenziali precostituiti, nei quali le voci fuori dal coro sono una minaccia perchè evidenziano ciò che è sotto gli occhi di tutti ma che a nessuno conviene svelare. Oggi il boemo che incontrai un giorno a spasso allena ancora, di nuovo nella piccola città del Sud. Bentornato Zdenek.


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