tremendieventi

venerdì 26 novembre 2010

Inaccettabile


Brent Lynch, Evening Lounge



Nel post del 26 ottobre 2010 avevo detto che non sarebbe certo finita la sfilza di neologismi e nuove interpretazioni a parole già usate che gli ultimi anni ci stanno lasciando. Oggi parlo di un'espressione che sento dire sempre più spesso soprattutto dai politici e che col tempo ha completamente perso di significato: inaccettabile. Non so come siamo riusciti a farne a meno negli ultimi trent'anni visto che il concetto, nonostante facilmente comprensibile e reperibile nella lingua italiana, non è mai stato troppo utilizzato. Invece da qualche anno a questa parte sembra siano aumentati i filtri in entrata un po' di tutti e quindi una proposta, un giudizio dal sen fuggito, un disegno di legge, una nomina per un'autorità indipendente, un titolo di giornale, un tono, un clima...tutto diventa improvvisamente inaccettabile. L'effetto immediato di questa inflazione nell'abuso dell'espressione è la sua completa perduita di significato e spesso cose che sembrano all'inizio inaccettabili col tempo ci sembrano normali e cominciamo a chiederci come abbiamo fatto a farne a meno. Ma il fatto è che se prima la politica era per definizione l'arte del possibile dove schieramenti contrapposti erano spesso chiamati a decisione comuni, negli ultimini anni è tutto diventato troppo estremistico, almeno all'apparenza. Non si può riflettere, discutere, provare ad emendare, tutto ciò che arriva dall'altra parte politica è semplicemente inaccettabile. La conseguenza linguistica di questa contrapposizione non solo è nel termine che adesso si analizza, ma anche in altre due espressione tipiche di rivali contrapposti: "assolutamente" e "senza se e senza ma". La prima espressione è spesso usata con una negazione per chiudere ogni speranza all'avversario o in senso negativo per affermare con sempre maggiore forza il nostro punto di vista senza che minimanete ci sfiori il dubbio di essere in errore. I più temerari la usano addirittura da sola, dando così l'impressione di non avere un'idea precisa dell'argomento che si sta trattando ma semplicemente di avere una convinzione forte. Il gioco delle parti successivo servirà all'indeciso a comprendere meglio contro chi schierarsi (non ci si schiera mai "per", sempre "contro" qualcosa o qualcuno). Il "senza se e senza ma" invece nasce dalle esperienze del centro sinistra italiano che da anni prova a far convivere un'anima sinistroide e progressista senza spaventare troppo un centro moderato e liberale (in pratica il P.C.I da solo non è mai andato al governo, ci siamo riusciti solo con gli ex D.C. che erano rimasti senza partito e senza voti). Col tempo l'espressione è stata utilizzata per qualsiasi tipo di argometo e, come spesso accade per i termini più in voga, spesso, troppo spesso, a sproposito. Ma questo è un argomento strettamente connesso col "teatrino della politica"...ooops un'altro neoligismo di cui è meglio occuparsi in seguito.


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