tremendieventi

venerdì 4 marzo 2011

Proteggere i protettori



Fino a qualche anno fa non se ne sapeva nemmeno il nome. In realtà sono meno di venti anni che l'Italia ha istituito questo corpo di volontari, anche se negli ultimi anni si è avuta un'accelerazione nelle competenze e nella visibilità della Protezione Civile. In un paese normale questa istituzione entra in azione nel momento in cui vi è un'emergenza e occorre un contributo immediato in favore di popolazioni colpite un evento naturale o da una catastrofe dovuta all'azione dell'uomo. Da qualche anno, complice il Primo Ministro e il suo sottosegretario con la polo blu, è diventata un vero e proprio esercito di volontari che non perdono occasione per mostrare le loro tute gialle e verdi con le strisce catarifrangenti. Questo fenomeno, che a livello nazionale si traduce in una serie infinita di conferenze stampa del portatore sano di polo blu che mostra la sua capacità organizzativa nelle più disparate occasioni, dai funerali del Papa, al Giubileo, al terremoto dell'Aquila, inevitabilmente si riverbera a cascata in ogni angolo d'Italia in cui vi sia almeno un televisore acceso. Ad esempio nel paese in cui sono nato, poche migliaia di abitanti, c'è un gruppo compatto di volontari che in qualsiasi occasione, dalla processione del santo patrono all'ultima sagra del maccherone fatto in casa, ci sono sempre. Si armano della loro tuta multicolore, vestono lo sguardo da NOCS in missione e sono pronti a far rispettare i loro ordini anche a costo di qualche spinta o risposta poco garbata. In molti casi si tratta di esaltati che hanno troppa paura per arruolarsi e imbracciare un'arma ma che si sentono così bene in divisa e giocano a fare i piccoli commandos. Negli altri casi, sono persone che trovano una realizzazione personale che in borghese non avrebbero. Dall'altra parte d'Italia però succede che poche settimane fa vicino Bergamo è scomparsa una piccola ragazzina di dodici anni. Questi volontari, spinti dalla solidarietà e dall'impegno nell'aiuto degli altri, si sono messi subito in moto per battere le campagne circostanti i luoghi della scomparsa alla ricerca della ragazzina. Purtroppo pochi giorni fa il corpo esanime della dodicenne è stato trovato in un campo a breve distanza dal suo comune di residenza. Un campo a cielo aperto, perfettamente visibile dalla strada e, secondo i rilievi del medico legale, il corpo giaceva in quel luogo sin dal primo momento della scomparsa, circa tre mesi prima. Il giorno stesso sono cominciate a circolare voci sull'inefficienza della Protezione Civile e sull'incapacità di svolgere questo compito in maniera appropriata. Il fatto è che per certe attività la buona volontà non basta, anzi è inutile. Se io non sono in grado di alzare una parete di mattoni, posso impegnarmici gratuitamente per mesi interi profondendo un lavoro encomiabile, alla fine dopo pochi minuti la parete cadrebbe lo stesso. Le attività investigative sono svolte da professionisti che studiano anni, vengono pagati per fare questo lavoro e sono soggetti anche a critiche e ad apprezzamenti come chiunque svolga professionalmente la propria mansione. Un volontario non può essere condannato perchè è incapace, è come voler condannare un ingegnere perchè non sa giocare a ramino. L'ingegnere deve costruire dei palazzi che stiano in piedi, il volontario deve metterci la gratuità del suo tempo, non una professionalità che di fatto non possiede. Prima di creare improbabili eserciti di volontari per parate più o meno ridicole, si farebbe meglio a rispettare il grande sforzo di questi volontari che impiegano il loro tempo per gli altri, pur non avendo specifiche capacità.


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