tremendieventi

mercoledì 19 gennaio 2011

Lenoni



Certo che deve essere davvero dura fare la parte del cortigiano in una società moderna. Una volta era più facile, il re era un semi-dio al quale si concedeva qualsiasi stranezza e il diritto di critica era vietato a suon di teste mozzate. Oggi, con la quantità di informazione che viene messa a disposizione di un numero elevatissimo di persone, questo ruolo risulta a volte impossibile. Prendete il caso di un dittatore tunisino cacciato a pedate a forza di rivolte quotidiane dei suoi sudditi o, in un regime democratico, il caso di un presidente del consiglio che viene accusato di aver favoreggiato la prostituzione minorile e di aver fatto pressione sulla questura per liberare una ragazza minorenne che aveva commesso un furtarello e che, in quanto extracomunitaria, era sprovvista di documenti. Poi il caso vuole che da qui cominci tutta un'inchiesta della magistratura e che emergano particolari sui festini che si tengono di frequente nella residenza privata del primo ministro, con un vero e proprio gruppo di ballerine che nei dopo-cena, anziché servire il vassoio con le grappe e gli amari, si travestono da poliziotte o da infermiere e mezze nude si fanno toccare il sedere dal presidentissimo, almeno stando a quanto esse stesse raccontano tra di loro. Con una situazione di questo tipo, immaginate con che coraggio i vari difensori del premier devono andare in televisione a spiegare che no, è tutto falso, è un complotto della magistratura, il tribunale competente non è Milano, ma Monza...La gente che si trova ad assistere a questo spettacolo piano piano comincia a notare che nell'occhio un tempo ardente del cortigiano si sta insinuando il velo del dubbio, il rimorso per non aver tentato di fare qualcosa già da prima, a volte persino un leggero sorriso per il tenore delle accuse e per le confidenze che queste ragazzette poco più che ventenni si scambiano tra  di loro. C'è chi sostiene di essere al verde e per questo ha bisogno della marchetta per pagarsi questo o quell'altro vizio, c'è chi si dice scandalizzata per la sfacciataggine dell'ultrasettantenne nel toccare il sedere alle ragazze davanti a tutti senza il minimo pudore, c'è chi gli rinfaccia una vita un po' troppo discinta e una situazione familiare disastrosa e c'è chi lo compatisce perché in fondo il presidente restituisce solo l'immagine di una persona in preda a crisi di solitudine. Immaginate poi, per costruire bene questa moderna commedia, i due lenoni coi capelli tinti e il volto pieno di cerone, bassottini, fisicamente brutti e con troppa pancia per essere veri, che si mettono d'accordo per il compenso e uno dei due decide di ingannare il presidente e di fregargli sotto il naso quattrocentomila euro. Ecco, forse la cosa che più colpisce di questa nuova fiction è la totale stupidità del protagonista, sullo sfondo di un paese che in fondo continua ad eleggerlo sempre con percentuali altissime. E i cortigiani? Stavolta sembrano avere un po' meno certezze, temono che l'opinione pubblica stia cominciando a rivoltarglisi contro. Fossi in loro non mi preoccuperei, il paese di cui parlo non è avvezzo alle prese di coscienza troppo brusche. Nel frattempo che si risvegli dall'ultraquindicennale torpore che lo avvolge ci sarà tempo per trovare altre corti e altre dame di compagnia.


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