tremendieventi

giovedì 26 agosto 2010

Giorgia


Mi si avvicina mentre sto salendo sul tram alla fermata del Verano. Oggi ho avuto corsi solo la mattina, poi sono andato a pranzo alla mensa di via De Lollis e adesso me ne torno a casa. Siamo ancora ai primi di Ottobre e non è proprio tempo di studiare, manca ancora una vita per i prossimi esami. Mi lancia uno sguardo ammiccante, forse troppo, non ci faccio molto caso, fortunatamente non mi sono mai sentito un tipo che fa girare le ragazze e del resto non lo sono mai stato, quindi mi immergo nel libro che sto leggendo. Prendo posto e me la ritrovo al lato. Non faccio nemmeno in tempo a girarmi che mi mette una mano sulla coscia e la fa scivolare fino all'altezza del pube. Ancora non sto capendo che cosa mi stia succedendo e lei mi fa 'Mi sto eccitando troppo, metti una mano fra le mie gambe, senti come sono bagnata'. Non ho nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo che mi ritrovo con le mani impastate in calze di filanga abbastanza spesse, prima avevo notato che erano di colore verde scuro. Comincio a frugare e mi accorgo che ha un'escrescenza in mezzo alle gambre. Un trans. Solo adesso comincio a guardarla bene in viso, è semplicemente bellissima. Ha i capelli raccolti in un toupè da ballerina, il viso molto scuro, le labbra carnose e gli occhi grandi, neri, un po' tristi. E' davvero bella, molto esile, le si vedono le ossa intorno al collo che le escono dalla scollatura alta a barca, sotto sembra intravedersi anche un piccolo seno, non di quelli siliconati, molto delicato, bello. La fisso con uno sguardo interrogativo e lei: 'si, sono un trans'. E' piu forte di me 'allora devi togliermi le mani di dosso', questa conseguenzialità non mi piace, ma d'un tratto mi accorgo che non mi fa piacere sentire il suo braccio attorno al mio collo. Mi vengono mille pensieri nella testa, sono forse stato troppo impulsivo, non mi piace trattare male la gente e comincio a pensare a chissà quante brutte esperienze ha vissuto. Riprendo subito a parlare e la invito a scendere alla prossima, vicino a Porta Maggiore e ad andare a bere un caffè. Lei si è ripresa dopo la mia risposta sgarbata di prima e mi dice che sta andando in un cinema a vedere uno spettacolo di bambini che vanno all'asilo dalle suore e che tra questi bambini c'è sua nipote di appena tre anni. Le dico che per me è ok. Arriviamo in questo cinema degli anni Sessanta, giallo-oro-sbiadito alle pareti, poltrone azzurro scolorito con delle spalliere troppo alte, sembra una di quelle poltrone di 2001 Odissea nello spazio. Ci sediamo in fondo e io sono completamente bloccato, temo la gente che mi guarda, temo che possa accorgersi che sono con un trans, che brutta persona che mi sto scoprendo. Lei non mi guarda proprio, cerca la nipote e dopo pochi attimi si alza e la va a prendere. E' bellissima, la porta subito ai nostri posti e me la presenta, sembra davvero un angelo. Poi cominciano a chiamare tutti i bambini per l'inizio dello spettacolo e sento una voce: 'Giorgia, portami Carola che dobbiamo iniziare'. Lei si alza, va verso il palco con la bambina in braccio, è davvero bella...Driiiiin. Ore 8.01, stamattina mi tocca pure la barba, poi doccia, tè, miele, solita vita.


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