tremendieventi

lunedì 14 giugno 2010

Vuvuzelas




Venerdì scorso è iniziata la coppa del mondo di calcio in Sudafrica. Non ho visto la cerimonia ufficiale di inizio, ma, dalle poche immagini che hanno mandato i telegiornali, mi è sembrata davvero bella. Mi hanno impressionato soprattutto i colori molto caldi e la musica che incessante faceva da sottofondo ai balli scatenati messi in scena da centinaia di figuranti. L'altra cosa che mi ha sconvolto è il sorriso dei protagonisti. Sarà perchè sulla pelle nera i denti bianchi risaltano maggiormente, sarà perchè questo popolo ha davvero una gran voglia di divertirsi e di mostrare al mondo che gli anni bui dell'apartheid sono ormai alle nostre e alle loro spalle, sarà perchè spesso chi svolge quel ruolo è costretto a sorridere per contratto anche se gli è morto il gatto e il tubo della doccia perde, sarà per tutto questo ma quelle immagini mi hanno messo una grande gioia. Per il momento ho visto solo spezzoni di partite e non mi hanno nemmeno troppo entusiasmato. Il motivo è che non dispongo di un impianto con satellite e la RAI ha deciso di mandare in onda solo le partite che ritiene più importanti. Chi pensa una cosa del genere non sa che lo spettatore aspetta quattro anni anche per vedere una squadra scarsissima battersi contro i campioni del mondo, apprezza le rappresentative raffazzonate all'ultimo momento ma con un grande spirito di squadra e un legittimo orgoglio nazionale, gioisce nel poter vedere in campo quegli incontri che purtroppo in altre sedi sarebbero impensabili. Iran-USA oppure Libia-Israele li puoi vedere solo ai mondiali e certamente un freddo funzionario della RAI non capirà mai l'effetto simbolico di una partita del genere che non dice niente nè sul piano tecnico-sportivo nè su quello economico e degli sponsor. Stasera comincia poi il cammino dell'Italia. Non nutro particolari simpatie per Marcello Lippi, ma penso che sia una persona capace che vuole sempre dimostrare a tutti che se si vince o si viene eliminati anzitempo è sempre e solo merito o colpa sua. Nessuno può scalfire le sue granitiche certezze, nessuno può dargli consigli che tanto non accetterebbe o seguirebbe, ha sempre l'aria di chi combatte contro tutti, ma non si capisce bene il perchè, visto che almeno la nazionale rappresenta tutti. Ebbene tutto ciò premesso mi è piaciuto l'altro giorno quando ha detto che a nessuno permetterà di salire sul carro dei vincitori. Politici, giornalisti, calciatori a casa gufanti davanti alla TV saranno tutti tenuti all'esterno del grande carro che, in caso di vittoria, sfilerà per le strade della capitale. E quelli come me che non nutrono simpatia per lui, alcuni uomini della sua squadra (Camoranesi, Cannavaro, Gattuso, Pirlo, Zambrotta in rigido ordine alfabetico) e alcuni atteggiamenti da eterne vittime, quel giorno cosa dovranno fare, sentirsi inglesi?


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