tremendieventi

giovedì 17 giugno 2010

- DESIDERIO! - DESIDERIOOOOOOOOOOOOO!!!!



Ore 13.25 di martedì 31 Ottobre 1995. Roma, via Carlo Felice, fermata del tram all'altezza di S. Croce in Gerusalemme. Sono in attesa del 30 "barato" (in realtà sarebbe barrato, ma qua si usa co 'na ere sola, anche se la maggior parte dei vecchietti chiama questo tram semplicemete "'a circolare"). Sto andando all'università. Oggi pomeriggio le solite sei ore di lezione: due di matematatica, due di istituzioni di economia politica e due di statistica. Passa il 13, il tram più vecchio che abbia mai visto. Ha una sola carrozza che sarà lunga massimo una decina di metri, le porte idrauliche, una alla testa per l'uscita e una alla coda per l'entrata (c'è persino il posto per il bigliettaio!!)si guida con una manovella circolare che va girata in senso antiorario per accelerare e viceversa per rallentate, ha un piccolo pedale che fa da clacson e un aspetto che ti riporta alla Torino dei tempi dell'unità. Poche settimane fa l'ho preso per la prima volta per andare a Portaportese. Era una domenica mattina e dalla sera prima ci eravamo accordati con una amica dei tempi del liceo. Quella mattina, deve essere stato metà ottobre, una dei primi tempi dopo il mio trasferimento qui avvenuto a metà settembre, mi ricordo un caldo infernale e questa mia amica impazzita per la quantità di roba acquistabile. Fortunatamente dopo un breve tratto a piedi ci siamo separati e siamo tornati a casa in momenti diversi. Ricordo che andai a pranzo a casa sua e quel giorno conobbi le sue coinquiline, una delle quali mi è risultata subito molto simpatica, si chiama Adelaide. Oggi il tempo è molto diverso da quella mattina. Comincia a fare davvero freddo e il cielo ha un colore orribile, grigio acciaio con venature cobalto e una quantuità di nuvole che scorrono in cielo e preannunciano pioggia per i prossimi giorni. I fiorai fanno affari d'oro in questo periodo. Tra due giorni è la festività dei morti e su questa linea, che porta al Verano, si vedono decine di macchine e persone a piedi in attesa di autobus e tram, che si affollano per acquistare fiori. Il più delle volte si allontanano da questi chioschi verdi con dei fagotti impressionanti, molto grandi, sembrano prosciutti di cinghiale o bambini immensi, in realtà contengono più verde che fiori, più carta che colori, ma in giornate come queste basta la scena. Andare all'università in tram è un vezzo che si possono permettere davvero in pochi, forse a Boston, sicuramente a Lisbona, la città coi tram più belli che abbia mai visto. Ci sono sia i superjumbo che sembrano treni ad alta velocità sia delle carrette che fanno il pelo alle pareti delle case che sanno più di funicolare che di veri e propri mezzi su rotaia. Stasera si andrà a cena a mensa, intorno alle 20, alla fine della lezione. Pasto a mille lire con birra alla spina da cinquecento lire. Probabilmente verrà anche Pietro, il mio amico che studia medicina, sicuramente cenerà con noi anche mio fratello, venuto apposta da Villa Mirafiori. Dopo cena, come al solito, fumeremo una sigaretta alla fermata del tram su viale Regina Elena, continuando con i soliti tormentoni e Pietro ci saluterà col suo tono da ragazzino, col suo sorriso che gli riempie il viso. A domani.


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