Oggi, 30 Aprile 2010, ho toccato il fondo della possibilità interconnettivà (orrenda espressione, davvero): sono completamente senza rete. Fortunatamente non sono un trapezista altrimenti me la vedrei davvero grigia, in ogni caso non è difficile convivere in assenza di questo prezioso strumento. Questo blog non è nato sotto una buona stella dal punto di vista della connettività. Sin dal primo post, infatti, Internet ha continuato a fare i capricci e andava e veniva e riandava e riveniva...oggi però mi pare che si sta toccando il fondo. Non era mai successo prima d'ora. Ormai sono quattro ore che non si muove assolutamente niente. Sono arrivato in ufficio che erano da poco passate le 8.30 adesso sono quasi le 13 e finora questa ha tutta l'aria di una giornata che sarà ricordata come la prima senza Internet. Eppure siamo nel 2010, la connettività è una conquista dell'umanita che ormai, almeno in quella fetta di globo terracqueo che si è soliti definire "primo mondo" (da cosa derivi o cosa implichi questo primato, poi, è tutto da analizzare e verificare), sembra acquisita e soprattutto sembra determinare abitudini, gusti e persino rapporti personali. Certo che, ormai, a prescindere da considerazioni più o meno scontate o banali, è davvero dura vivere senza Internet, soprattutto quando non puoi farne assolutamente a meno. Ormai, almeno lavorativamente, tutto avviene lì sopra e non averlo equivale a non esserci, a non poter fare assolutamente niente. L'unica cosa che ti resta è attaccarti al telefono e, dopo interminabili menù dove ti chiedono un milione di volte il tuo riferimento telefonico, la tua zona geografica e una serie di informazioni per identificarti e quindi schedarti meglio, sperare che qualcuno dall'altro capo della cornetta ti risponda e ti accenda la classica luce in fondo al tunne dell'abisso digital divided. Ma oggi io non mi sono fatto mancare niente, ho fatto anche quello. In realtà ho una pratica aperta col mio gestore di servizi Internet dal primo giorno in cui sono andato on-line con questo blog, e stamattina ho ribadito all'operatore che non si riusciva a fare niente e che noi siamo un'azienda e quindi un po' della rete ne avremmo pure bisogno. Nei giorni scorsi mi aveva detto che avrebbero provveduto a dare un'occhiata da remoto: ovvero senza scomodarsi, stando semplicemente seduto nel suo ufficio ad osservare sui terminali (termine che mi ha fatto sempre impazzire per quanto è brutto e vecchio) l'evolversi della situazione. Oggi invece ha cambiato registro: ha detto che avrebbe mandato un tecnico a verificare. Sono passate tre ore abbondanti e 'sto benedetto tecnico non si vede. Confido in interventi divini nel week end, dopo tutto è vero che domani è la festa dei lavoratori, ma dopodomani è pur sempre il giorno del Signore.
tremendieventi
lunedì 3 maggio 2010
Senza rete
Oggi, 30 Aprile 2010, ho toccato il fondo della possibilità interconnettivà (orrenda espressione, davvero): sono completamente senza rete. Fortunatamente non sono un trapezista altrimenti me la vedrei davvero grigia, in ogni caso non è difficile convivere in assenza di questo prezioso strumento. Questo blog non è nato sotto una buona stella dal punto di vista della connettività. Sin dal primo post, infatti, Internet ha continuato a fare i capricci e andava e veniva e riandava e riveniva...oggi però mi pare che si sta toccando il fondo. Non era mai successo prima d'ora. Ormai sono quattro ore che non si muove assolutamente niente. Sono arrivato in ufficio che erano da poco passate le 8.30 adesso sono quasi le 13 e finora questa ha tutta l'aria di una giornata che sarà ricordata come la prima senza Internet. Eppure siamo nel 2010, la connettività è una conquista dell'umanita che ormai, almeno in quella fetta di globo terracqueo che si è soliti definire "primo mondo" (da cosa derivi o cosa implichi questo primato, poi, è tutto da analizzare e verificare), sembra acquisita e soprattutto sembra determinare abitudini, gusti e persino rapporti personali. Certo che, ormai, a prescindere da considerazioni più o meno scontate o banali, è davvero dura vivere senza Internet, soprattutto quando non puoi farne assolutamente a meno. Ormai, almeno lavorativamente, tutto avviene lì sopra e non averlo equivale a non esserci, a non poter fare assolutamente niente. L'unica cosa che ti resta è attaccarti al telefono e, dopo interminabili menù dove ti chiedono un milione di volte il tuo riferimento telefonico, la tua zona geografica e una serie di informazioni per identificarti e quindi schedarti meglio, sperare che qualcuno dall'altro capo della cornetta ti risponda e ti accenda la classica luce in fondo al tunne dell'abisso digital divided. Ma oggi io non mi sono fatto mancare niente, ho fatto anche quello. In realtà ho una pratica aperta col mio gestore di servizi Internet dal primo giorno in cui sono andato on-line con questo blog, e stamattina ho ribadito all'operatore che non si riusciva a fare niente e che noi siamo un'azienda e quindi un po' della rete ne avremmo pure bisogno. Nei giorni scorsi mi aveva detto che avrebbero provveduto a dare un'occhiata da remoto: ovvero senza scomodarsi, stando semplicemente seduto nel suo ufficio ad osservare sui terminali (termine che mi ha fatto sempre impazzire per quanto è brutto e vecchio) l'evolversi della situazione. Oggi invece ha cambiato registro: ha detto che avrebbe mandato un tecnico a verificare. Sono passate tre ore abbondanti e 'sto benedetto tecnico non si vede. Confido in interventi divini nel week end, dopo tutto è vero che domani è la festa dei lavoratori, ma dopodomani è pur sempre il giorno del Signore.
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