tremendieventi

mercoledì 21 aprile 2010

Tremendieventi



E' inutile perdersi in banali presentazioni personali e spiegazioni sui motivi che mi spingono ad un gesto del genere. La mia storia personale è così banale che mi annoio persino a pensarci, figurarsi a scriverne...quindi prima che la testa mi caschi definitivamente sulla tastiera, meglio desistere. Spiegare poi come in una mattina di Aprile dell'anno 2010 ad uno possa venire in mente una cosa del genere, beh questo mi pare ancora più difficile e forse ancora più noioso. E, siccome scrivo fondamentalmente per me stesso, per evitare di autoannoiarmi farò a meno di perdermi in simili sciocchezze. Poi c'è una questione un po' più importante: tutto qui si svolge in uno stato di semiclandestinità, cercando di rubare attimi per scrivere ai rari momenti di distrazione dei miei colleghi di lavoro che potrebbero farti la fatidica domanda : che stai facendo? Niente, non sto facendo assolutamente niente, e questo è proprio il mio problema. Capitano infiniti momenti nell'arco di una giornata in cui non fai proprio un bel niente. Credete che capiti solo a me? Ma no, dimenticatelo. Capita a tutti: Capita anche al collega della scrivania di fronte che in questo momento sembra così affaccendato a battere freneticamente i tasti in ordine sparso. Tu pensi che lui se ne stia lì a preparare il report per il prossimo meeting ('ste benedette parole inglesi usate da chi non va oltre "the pen is on the table" ormai hanno invaso tutti gli ambienti di lavoro), in realtà sta cominciando il suo blog e chissenefrega dell'ufficio e dei vostri inutili pensieri. E poi non sopporto di stare senza far niente e spesso i siti di informazione o i blog non bastano a far passare le (ahimè tante) ore, e quindi trovo un modo per tenere allenate le celluline grigie (come le definiva un investigatore privato belga in servizio nel Regno Unito all'inizio degli anni Trenta del secolo scorso) e dare un senso a tante ore che sembrano trascorrere inutilmente in questo come in migliaia di altri uffici. Oggi poi non ne parliamo: la rete fa le bizze e la connessione funziona a singhiozzo e quindi meglio dedicarsi ad attività classiche. Sì, perché sembrerà strano ma il bello del blog è proprio questo mix di antico e moderno: il diario e la rete, questa è la cosa che mi fa davvero impazzire. La rete sembra che adesso funzioni. Posto.



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