tremendieventi

giovedì 7 aprile 2011

L'elefantino2




E' difficile persino dargli una definizione univoca. Nasce figlio di un burocrate del vecchio PCI e subito si segnala per la presenza massiccia e una certa leadership nel movimento studentesco del sessantotto e successive versioni, fino alla battaglia di Valle Aurelia dove più di un testimone lo immortala in foto già con capello rubizzo e barba folta al vento. In seguito segue le orme paterne ed entra anche lui nel PCI fino alla metà degli anni Ottanta quando viene fulminato sulla via di Milano da Bettino Craxi. Accompagnerà il leader socialista fino all'esilio di Hammamet e sarà sempre un acceso avversario del pool di mani pulite. Poi dopo la fine della Prima Repubblica si butta a capo fitto tra le braccia del vero erede di Craxi e contribuisce alla nascita e al battesimo politico di Forza Italia dove diviene l'ideologo della rivoluzione liberale e liberista e conduce più di una trasmissione sulle reti Mediaset. In questa sua ascesa diventa persino Ministro per i rapporti col Parlamento durante il primo mandato di Berlusconi, fino a che diventa direttore de Il Foglio di proprietà della moglie di Berlusconi. Torna in TV con Otto e mezzo su La7 e, dopo aver tentato invano di costituire anche in Italia cellula neo-con sulla scia degli obbrobri ideologici che hanno portato gli Stati Uniti di Bush a diventare in brevissimo tempo il paese più odiato del mondo, all'improvviso rimane vittima di un'altra folgorazione: il Vaticano e i temi eticamente sensibili. In quest'ascesa al misticismo fonda una lista cosiddetta "per la vita" con la quale si presenta alle elezioni politiche del 2008 raccogliendo un numero di preferenze inferiore ai Kg che le sue gambe sono costrette a sostenere tutti i giorni. Dopo questa sonora batosta si rinchiude un po' in se e smette di essere centrale sia nella politica attiva sia nel giornalismo. Continua a dirigere un quotidiano da poche centinaia di copie al giorno e non manca di far sentire a volte la sua voce dissenziente rispetto alle politiche del marito della sua editrice. Negli ultimi mesi il grande capo comincia ad ascoltarlo di nuovo e giù articoli, editoriali, note, conferenze stampa, fino all'approdo alla televisione nello spazio immediatamente successivo al TG1, quello di Biagi e dell'editto bulgaro per intenderci. Come si vede non è proprio facile stabilire con una definizione il soggetto, nè sapere cosa gli passa per la testa. I suoi ammiratori lo considerano il più fine commentatore di politica di destra (è il migliore tra i giornalisti di destra perchè non è assolutamente di destra), i suoi detrattori lo considerano una vera e propria prostituta: dal PCI alla Chiesa passando per i socialisti e Forza Italia, tutto sempre e solo per potere e per grana. Sono ormai arcinote le "donazioni" a nove zeri ricevute dal cav. Tanzi ai tempi della Parmalat vitello coi piedi di balsa attraverso i quali il direttore finanziava i giornali e ingannava  i futuri risparmiatori truffati. Molti pensano che anche oggi il suo unico fine sia magnificare il Primo Ministro, basti ascoltare le omelie con le quali ogni sera si rivolge agli ascoltatori. E pensare che ai tempi de La7 si era accreditato come il miglior commentatore politico e aveva messo su, insieme a Gad Lerner prima e poi Luca Sofri, Barbara Palombelli e Ritanna Armeni, una trasmissione godibilissima che, anche ai miei occhi ma non solo, lo aveva riabilitato parecchio presso il grande pubblico. Oggi è ritornato ad essere un ciambellano di corte, fino alla prossima conversione.


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