tremendieventi

lunedì 18 febbraio 2013

Election Day




Non so perchè oggi a quest'ora mi è preso un insopprimibile bisogno di lasciare memoria di questa previsione. L'avvicinarsi delle elezioni politiche è un momento sempre di grande interesse e partecipazione per me e quindi non posso fare a meno di azzardare un commento, un'analisi , una previsione. E' da un po' di tempo che ci penso e, onde evitare di fare il previsore del giorno dopo, con l'inutile e insulsa espressione "ve l'avevo detto", con qualche giorno di anticipo sull'apertura delle urne voglio dire come la penso: i giornali e i media in generale non ci stanno capendo niente. Sono mesi che si inseguono sulla scia Bersani-Berlusconi-Monti (l'ordine è dovuto alle intenzioni di voto degli ultimi sondaggi), delle probabili alleanze post-elettorali, della strana convivenza Monti-Vendola, della probabile scomparsa di dinosauri politici della portata di Fini e Casini. All'apparenza sembrano tutte analisi molto dotte e raffinate. Aggiungo che negli ultimi giorni, in seguito alle dimissioni del Papa, gran parte delle prime pagine sono state riempite da analisi, giudizi e retroscena dei vatinasti più accreditati, ma anche di quelli molto molto improbabili. I giornali sembrano quindi portare lentamente in porto anche questa tornata elettorale. Ho l'impressione perciò che dai sondaggisti agli opinionisti, dai maggiori blogger fino a Dagospia (ormai l'unico media veramente informato in tempo reale su tutta la politica italiana), nessuno abbia colto il vero fenomeno di queste elezioni: il movimeto cinque stelle. Attenzione, non Beppe Grillo che, anche nelle sue intenzioni, fa solo da cassa di risonanza,  mi riferisco proprio ai singoli candidati. A favore del Movimento ci sono innanzitutto dei dati di fatto incontestabili: i risultati elettorali delle ultime elezioni regionali siciliane. Nessuno, è inutile che oggi sostengano il contrario, ripeto nessuno è stato in grado di prevedere che il MOV5 (uso questa sigla, non so se è giusta ma la uso lo stesso) risultasse il primo partito in regione con una percentuale di poco al di sotto del 20%. Il successo in Sicilia segue quelli clamorosi di Pizzarotti a Parma e dei vari consiglieri che il Movimento è riuscito ad eleggere nei consigli comunali, provinciali o regionali. Accanto ai dati di fatto, però, ci sono delle sensazioni a naso che non si possono ignorare. Ripeto che si tratta di sole sensazioni e non esistono di fatto dei dati a supporto d queste tesi. Gli utlimi giorni sono caratterizzati da un susseguirsi di lanci di agenzia, presenze nei tg, rincorsa a qualsiasi tipo di dibattito, dal barbiere alla televisione, da parte di tutti i candidati di tutti gli schieramenti da Storace fino ai rivoluzionari civili di Ingroia e i reduci del comunismo. L'impressione è che stavolta, per la prima volta forse in Italia, ci si trovi di fronte a una politica finalmente bipolare, nettamente schierata. Da un lato, infatti, ci sono i vecchi (non solo anagraficamente) schieramenti di un tempo che sembrano fondersi e confondersi col solo obiettivo di autoconservarsi e perpetrarsi all'infinito, e dall'altra parte ci sia Grillo. Da un lato c'è il politicante un po' attempato che la mattina indossa l'abito scuro e e la cravatta buona per un convegno della Confesercenti o di Federfarma, il pomeriggio indossa un comodo maglione di lana e smette la cravatta perchè bisogna andare nella zona industriale di un paese della bassa bresciana e la sera si toglie persino la cravatta per accogliere schiere di giovani all'ennesimo aperitivo organizzato nel locale trendy del centro di Milano o Roma o Palermo. Dall'altro ci sono questi ragazzi che se non altro hanno la faccia pulita e si avvicinano anche esteticamente al 90% delle persone che vogliono rappresentare. Spesso si tratta di bravi professionisti, apprezzati nel loro lavoro quotidiano, che da qualche anno mettono in comune le loro conoscenze e portano avanti battaglie contro la TAV, per i referendum sull'acqua e tutta una serie di piccoli "dossier" locali che, anche se non hanno portata mediatica nazionale, significano tanto per chi vive in quelle zone e fidelizzano il rapporto tra elettorato attivo e passivo. Un'ultima riflessione vorrei farla su un sondaggio di qualche giorno fa che dà il Movimento come primo partito tra i giovani maggiorenni under 23, con il PD staccato di parecchio e il Pdl a percentuali da prefisso telefonico. Questo per me significa almeno due cose: 1) il botto è imminente. Il MOV5 se non esplode tra una settimana è comunque destinato a lasciare un'impronta indelebile nello stile della politica italiana; 2) la pressione generazionale. Bussa alle porte dei politici di tutti gli schieramenti un esercito di giovani disoccupati che, cosa che ha pochi ed epocali precedenti nella storia dell'umanità, non solo non è in grado di migliorare le proprie condizioni di benessere rispetto alla generazione precedente, ma nemmeno di guadagnare quanto i propri padri. Con una piccola aggravante, però, questà sì unica nella storia: i loro padri gli hanno lasciato anche un conto salato da pagare in termini di interessi e di debito. Ho come l'impressione che tanti genitori potrebbero accusare in maniera viva questo senso di colpa e stavolta votare, forse per la prima volta, come farebbero i loro figli.
P.S. Io non voto il movimento cinque stelle e chi mi conosce sa che voto per un partito tradizionale.
PP.SS. C'è un altro soggetto politico che, secondo me, alla fine risulterà determinante: Oscar Giannino e il movimento FARE. Ho l'impressione, anche in questo caso a naso e senza dati (cartomanzia pura), che in Lombardia sarà determinante sia per le elezioni regionali che per il Senato e la lenta sconfitta del Pdl comincerà proprio da lì.


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