tremendieventi

martedì 10 maggio 2011

In caso di necessità



C'è una voce che gira da qualche mese: domani la città in cui vivo verrà rasa al suolo da un terremoto devastante. Siccome c'è ancora tempo e questo spazio non ha una collocazione fisica, meglio assicurarmi che tutto ciò che mi resta non venga perduto. In realtà, pensandoci meglio, non è che ci sia troppo da lasciare , si tratta di poca roba per evidenti motivi: i soldi sono pochi e in ogni caso se ne avessi tanti ci sarebbero già schiere di avvocati pronti a depredarmi completamente e nessuno crederebbe a queste parole quindi lasciamoli da parte. I beni materiali verranno via con me, dal momento che si trovano in larga misura nella stessa città che tra qualche ora verrà rasa al suolo. A casa dei miei mi resta davvero poco: i miei vinili dei Dire Straits (non ne sono sicuro ma dovrebbero essere almeno cinque, di cui un live doppio, Alchemy, comprato usato a Londra 18 anni fa) e un paio dei RUN DMC più una serie di audiocassette di dubbio gusto tra cui spicca un album degli Elettrojoyce; qualche capo di abbigliamento anni Novanta che non mi sono mai deciso a buttare e che potrebbe tornare utile per qualche party, di quelli come usa adesso, in cui c'è più di un folle che balla sulle note di Brian Adams o degli Audio2; e infine un paio di sci bianchi che pesano quasi una tonnellata e non erano un granché nemmeno il giorno dopo averli comprati con annessi scarponi grigio-triste in ottimo stato. Come si vede si tratta davvero di niente e quindi è inutile pure perdere tempo a inventariare questi beni e a scervellarsi se lasciarli o meno a qualcuno. Un solo desiderio prima di andare via ce l'avrei: niente applausi. Un attimo: vista la catastrofe e la quantità di morti sicuramente ci saranno i funerali di Stato con protezione civile annessa (a proposito, chissà pure quanti politici verranno via con me, col sicuro rammarico di non poter presenziare, a tre giorni dalle amministrative, a un lutto così grande e così pieno di telecamere), quindi contenere gli applausi sarà impossibile quasi come evitare una puntata speciale di Porta a Porta. Per il secondo problema dovrebbe provvedere il sisma, dato che conduttore e redazione dovrebbero venir giù a picco con noialtri, ma per la standing ovation non ho alternative e questa è forse l'unica cosa che mi dispiace. A questo punto almeno un'altra preghiera: niente opere di bene, solo fiori e soprattutto molto colorati. Con 'sta scusa delle opere di bene voi vi lavate la coscienza e noi ce ne andiamo in mezzo al nero dei becchini e al marroncino delle bare. Un po' d'allegria almeno ai funerali!


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