tremendieventi

giovedì 24 febbraio 2011

Le nostre vite degli altri



Nella scena più bella del film Le vite degli altri, l'agente della stasi HGWXX/7 cambia radicalmente le sue opinioni sulla DDR e sul suo stesso lavoro sporco dopo che il suo sorvegliato ha suonato al pianoforte Die Sonate vom guten Menschen. "Ma come fa chi ha ascoltato questa musica, ma veramente ascoltato, a rimanere cattivo?" è quello che afferma Georg Dreyman e da allora HGWXX/7 non sarà più lo stesso. Ecco, la vita a volte ci offre l'occasione di riscattarci, di essere migliori, di imparare a vivere meglio senza che ce ne accorgiamo, appunto per caso. Capita ad esempio in una mattina di settembre quando entra in classe il primo giorno di scuola un ragazzo affetto da sindrome di Down. Fino al giorno prima hai avuto delle perplessità sulla vita di questi ragazzi ancora troppo puri per crescere, da quel giorno in poi ti rendi conto degli sforzi cui sono inconsapevolmente sottoposti pur di farsi accettare da una società che ci vuole belli e vincenti e che alla prima ruga è pronta a riempirsi di botox. Loro no, loro si portano dietro i loro occhi a palla, le loro labbra sempre troppo screpolate, i loro sguardi assenti, la loro voglia di coccole, la loro goffaggine, tutto ciò che sono, sempre con un sorriso immenso stampato sugli occhi. Non si accorgono di quanto stanno contribuendo a migliorare la tua vita, lo fanno e basta e tu cominci a vedere la vita con i loro splendidi occhi. Ecco, dei ragazzi di Catanzaro hanno avuto questa fortuna e, quando dovevano andare ad una gita alla quale la preside aveva vietato la partecipazione del ragazzo affetto da sindrome di Down, non ci hanno pensato su due volte. Alla gita non ci va nessuno perchè siamo tutti uguali, abbiamo tutti gli splendidi occhi un po' gonfi, con le palpebre un po' calate e appoggiate sopra le nostre gote splendidamente contratte nel più bel sorriso del mondo. Come fa chi ci ha guardato negli occhi, ma veramente guardato, a non mandarci in gita?


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