tremendieventi

giovedì 16 giugno 2011

Granny

Di lunga durata non c’è nulla al mondo, e anche la gioia, nell'istante che tien dietro al primo, non è già più tanto viva (N. V. Gogol)


A questo punto la misura è colma. Leggo sul sito di un giornale: Berlusconi: "Mi chiedono 2.500 miliardi di lire. Dove trovo i soldi?". Per un attimo ho uno sbandamento. C'è qualcosa che mi suona sinistramente assurda. Ho capito bene: lire? Stai ancora alle lire. La lira ha smesso definitivamente di circolare il 28 febbraio del 2002, più di nove anni fa e tu ancora stai alla lira. E perchè non il tallero o il sesterzo già che sei in vena di anticaglie? Questo scempio è solo l'ultima prova in ordine di tempo che uno tra i più alti rappresentanti della politica italiana vive in un'altra epoca storica. Aveva già provveduto bene in passato a non nascondere il suo gusto un po' retrò. L'anno scorso durante una conferenza stampa a Villa Madama per la visita dell'ex presidente nonchè nonno di Ruby Rubacuori Hosni Mubarak, il nostro Primo Ministro si era riferito al più famoso motore di ricerca apostrofandolo col nome di gogol! Chi? Nikolaj Vasilevic? Oppure quell'altra storiella per cui sempre durante una conferenza stampa ha detto di aver visionato le "cassette con le puntate di Annozero di Michele Santoro".Le cassette? Si si, ma betamax o vhs? Sono almeno dieci anni che in Italia, uno dei paesi più tradizionalisti anche in termini tecnologici, nessuno vede, affitta o compra una videocassetta. Ma dove vivi? Ma come vuoi essere il presidente del Consiglio di un paese dei G7 se non sai nemmeno fare i conti usando la moneta che ha corso legale nel tuo Paese. Come puoi comprendere l'importanza che i social network hanno avuto nelle rivolte del nord Africa prima e dell'estremo oriente adesso? Di quali strumenti interpretativi puoi servirti per comprendere la mobilitazione dei movimenti nella rete che ha portato una ventata d'aria nuova a destra e a sinistra dello schieramento politico, prima con le elezioni amministrative a Napoli e a Milano e poi con la strepitosa vittoria del quorum al referendum? A 75 anni e con qualche acciacco di salute e diversi processi, non sarebbe opportuno lasciare la politica e passare le giornate ad ascoltare un disco a 78 giri o andare al cinematografo sorseggiando un tamarindo e ricordando i bei tempi andati?


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