C'è una brutta aria nel mio Paese in questi ultimi tempi. O forse era brutta fino a ieri e una bella scrollatina andrebbe salutata come il maestrale in una giornata afosa d'estate. Fatto sta che sembra che stiano ritornando prepotentemente alla ribalta vecchi fantasmi che forse solo qualche ingenuo troppo ottimista pensava fossero stati sepolti per sempre sotto il peso delle inchieste dei primi anni Novanta dell'altro secolo. E sì, perchè sono ormai due-tre settimane che non si parla d'altro che di un'inchiesta che fa tremare i palazzi del potere e che sembra restituirci un'immagine particolare del Primo Ministro. Ma è meglio procedere con ordine. Qualche mese fa viene alla luce lo scandalo relativo alla faciloneria con la quale vengono concessi incarichi ed appalti da centinaia di milioni di euro senza una procedura concorsuale o una gara d'appalto, ma per chiamata diretta. C'era un lavoro da fare, magari lo si sapeva da anni e nonostante tutto non si mettevano a punto le pratiche relative all'assegnazione. Alla fine, nell'imminenza dell'evento, i lavori diventavano urgenti e quindi si assegnavano in deroga alla legislazione sui lavori pubblici. Terremoto, G8, festeggiamenti per l'Unità d'Italia, celebrazioni di anniversari di santi e madonne in giro per l'Italia, venivano tutti inseriti nel filone "grandi eventi" e subito derubricati come interventi straordinari o urgenti, in modo da derogare agli obblighi di legge in materia di assegnazione dei lavori. L'inchiesta è subito una pagina sbiadita da vecchio regime in decadenza fatto di costruttori che spuntano dal nunna e decuplicano il loro fatturato in pochi anni, funzionari dello stato che prendono soldi, prostitute, personale di servizio, case al mare o in montagna in cambio di accelerazioni delle pratiche, costi dei lavori che raddoppiano e giudici che insabbiano inchieste e informano gli indagati degli spostamenti dei loro stessi colleghi della procura. Adesso la situazione sembra peggiorare notevolmente, dopo il coinvolgimento del ministro alle attività produttive e del suo collega responsabile delle infrastrutture, ma soprattutto dopo il ritrovamento di una lista in cui si elencano favori, ristrutturazione e altre pratiche che sarebbero state realizzate dal famoso imprenditore edile (quello che ha decuplicato il fatturato) a favore di boiardi di Stato a tutti i livelli. In tutto ciò, la cosa più sorprendente, bella, inattesa, forse foriera di altre sorprese e speriamo non ci sia niente dietro, è che il Primo Ministro, da sempre scettico (che bravo che sono) verso le inchieste della magistratura, stavolta sembra lasciare in pace gli inquirenti e prendersela con gli indagati, molti dei quali appartengono al suo partito e al governo che presiede. Stavolta mi sta piacendo proprio. Ma questa storia deve continuare, perchè ormai sembra che il cerchio si stia stringendo proprio intorno alla rete di piaceri, piccoli favori, privilegi e corruttele che caratterizzano tanti, troppi politici e funzionari dello Stato. Non sarà che le vicende della nostra dirimpettaia Grecia stanno aumentando la paura di tutti?
tremendieventi
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