E' da un po' che principi della chiesa cattolica, nobiluomini di sua santità, santi subito e beati, dongelmini vari di riffa e di raffa non se la passano poi così bene. Atteniamoci ai fatti. Da oltre un mese è scoppiato in maniera incontenibile lo scandalo pedofilia nella chiesa cattolica italiana. Da nord a sud è tutto un rincorrersi di denunce, ricordi sfumati, preti che hanno violentato per decenni bambini con disagi fisici e psichici, tutte cose che negli Stati Uniti (poi dice che non è vero che noi italiani arriviamo sempre in ritardo!) sono già state archiviate più di un decennio fa. Ieri sera poi in televisione va in onda "Una voce per Padre Pio", uno spettacolo indegno, creato solo per lanciare cantanti da tre soldi che sono usciti da un reality di canale 5 e poi hanno vinto un festival di Sanremo ma sono completamente ignorati dal pubblico e dalla critica, oppure per riesumare artisti di un tempo che fu che la gente ha già riposto nel dimenticatoio ma che la TV continua a ricicciare in ogni buona occasione in cui ci sia un vuoto da riempire. E bene ieri sera la prima serata di Rai Uno era libera perché la partita principale c'era stata alle 16. Tralasciamo i commenti sui protagonisti e l'esito di questo brutto spettacolo di sport. E' di ieri anche la notizia del rinvio a giudizio di don Gelmini. Un prete molto caro a potenti e uomini di governo, tra cui il nostro primo ministro, accusato di molestie nei confronti dei giovani che frequentano le sue comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Il tutto sullo sfondo di un'inchiesta per la corruzione negli appalti per il G8 che coinvolge la congregazione per l'evangelizzazione di alcuni continenti, o come vogliate chiamarla, o più comunemente propaganda fide, proprietaria tra l'altro di immobili nella sola Roma per nove miliardi di euro. Gli uomini al vertice dell'organizzazione nel 2006 sono indagati per corruzione e per aver favorito il capo della protezione civile e l'allora ministro per le infrastrutture in cambio di soldi per finanziare appalti mai realizzati, insomma l'ennesima brutta storiaccia all'italiana che stavolta coinvolge anche un cardinale e un monsignore suo assistente e mio conterraneo. Mi sa che alla fine a queste anime pie, cardinali, vescovi, sacerdoti, fedeli troppo fedeli e zelanti non resti altro che pregare il loro dio affinché lo stesso non esista, perché se esistesse davvero le pene che dovranno sopportare nell'inferno sono infinite.
tremendieventi
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