tremendieventi

martedì 7 giugno 2011

Strike



Oggi a Roma c'è lo sciopero dei Taxi. Si ripete quanto già accaduto un paio di anni fa sotto un'altra giunta. E pensare che il povero Alemanno era stato eletto col contributo determinante della maggiore cooperativa di radio taxi di Roma proprio cavalcando la protesta di questa categoria. In breve le richieste: un aumento delle tariffe, mentre l'altra volta si protestava per evitare la liberalizzazione del settore. Da questi piccoli dettagli si capisce di fronte a quale situazione ci troviamo. In una città che ha ormai perso da trent'anni anche la speranza di ordinare il traffico in maniera più decente, le auto bianche costituiscono un unicum di inefficienza e carenza del servizio associata a delle tariffe che sono tra le più alte d'Europa, paragonabili a quelle di Londra, ma il paragone si ferma qui. Per ciò che riguarda la velocità degli spostamenti e la cortesia nel servizio purtroppo nessun confronto è possibile. Peraltro si tratta di una categoria che non brilla per correttezza e non è proprio un fiore all'occhiello della città: non è raro leggere di turisti giapponesi che hanno speso anche 200€ per il tragitto dall'Aeroporto al centro della città (tariffa standard obbligatoria 35€), oppure le frequenti risse tra tassisti e autisti di società di autonoleggio con conducente, oppure il caso di pregiudicati sorpresi alla guida in stato di ubriachezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Quindi la protesta di oggi, come quella di ieri, ha una sola piattaforma: più inefficienza, dato che i taxi devono essere sempre pochi e mai in concorrenza tra loro, e prezzi maggiori: il massimo per qualsiasi monopolista. E la cosa più bella è che il sindaco, ormai in emorragia di consensi e con una popolarità che ormai ha cifre da prefisso internazionale, alla fine cederà. La sua cultura politica corporativa, la speranza di provare a tenere i voti preziosi di una casta potentissima, il timore che la città si trasformi in un inferno di traffico (come se gli altri giorni poi si sentissero cantare gli uccellini sugli alberi...) giocheranno un ruolo fondamentale e alla fine non ci sarà nessuna emissione di nuove licenze e piano piano si aumenteranno le tariffe. Purtroppo anche in questo caso non si penserà alla gran parte dei cittadini che spesso sono costretti a usufruire del servizio anche alla luce delle enormi carenze della rete di trasporto pubblico cittadino, ma a un'esigua corporazione che continua da troppo tempo a ricattare tutte le amministrazioni capitoline.


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