Stavolta ce l'ho fatta a non fare previsioni, forse anche per questo è andata come speravo e come (oggi posso finalmente dirlo) avevo previsto. Doppio filotto. Prima due fantastici folli vincono le elezioni per il sindaco a Napoli e a Milano, poi un'altra congrega di straccioni senza un soldo, senza un endorsement di un partito o di un grande giornale, senza essere praticamente citati dal servizio pubblico radiotelevisivo che più di una volta anzi ha sbagliato persino la data del voto, sono riusciti a portare alle urne il 57% degli italiani, permettendo in questo modo il raggiungimento del quorum come non avveniva ormai dagli anni Novanta del secolo scorso. Oggi si respira un po' meglio. Una pletora di vecchietti abbarbicati all'ultimo brandello, cencio del potere fa finta di non capire che una stagione è davvero finita. I vostri giornali, gli appelli del Primo Ministro e di Bossi ad andare al mare, persino la tristezza dei commenti al voto sono la prova che non rappresentate più il popolo del quale vi riempite tanto la bocca. Il tutto arriva alla fine di una settimana in cui la misura è sembrata davvero colma e non solo contro il governo ma contro i politici in genere. Giovedì sera, tanto per citare l'esempio più eclatante, Michele Santoro, ormai dimissionario dall'azienda televisiva di Stato, in una splendida e incontenibile foga oratoria manda letteralmente a quel paese Catelli e con lui tutta la classe politica senza distinzione alcuna. La richiesta ormai improcrastinabile è l'uscita immediata dalla governance della rai, la cessazione immediata della sistematica occupazione degli organi di informazione pubblici. Vedere quella scena in televisione è stato bello e spero solo sia l'antipasto di qualcosa di nuovo che comunque ci aspetta. Spero solo di non sbagliarmi di nuovo.
tremendieventi
martedì 14 giugno 2011
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