C'era una volta un paese in cui tutti volevano andare ad investire perchè aveva un regime fiscale tra i più vantaggiosi in Europa. Era quasi un paradiso fiscale senza rientrare in nessuna lista nera. Era portato ad esempio dalle cancellerie di tutto il mondo. Mi ricordo che ai tempi in cui ho scritto la mia tesi di laurea dicevo che di lì a poco si sarebbe iniziato un grande programma di investimenti in quel paese che nel giro di pochissimi anni avrebbe riportato il PIL pro-capite a livello dei più prosperi stati dell'Unione. Mi ricordo che le politiche alla base di quello sviluppo economico si volevano esportare persino nel Sud Italia, creando di fatto una sorta di Stato a due velocità nel quale il Sud avrebbe potuto beneficiare di investimenti esteri grazie alla fiscalità di vantaggio. Ricordo che nel corso del tempo avevo letto anche un reportage su quel paese, in cui si metteva in evidenza come, da ormai quasi dieci anni, il tasso netto di immigrazione fosse diventato addirittura positiva. Cioè, mentre in passato i giovani nati in quel verde paese, a causa della mancanza cronica di posti di lavoro erano costretti ad emigrare per lo più negli Stati Uniti e in Australia in cerca di fortuna e agevolati dalla lingua comune, negli ultimi anni si era regisrato un aumento del numero di immigrati provenienti da altri paesi europei (molti anche dall'Italia) mentre i flussi in uscita erano a livelli assolutamente fisiologici. Ricordo di esserci anche stato in quel paese e di aver notato nella gente che vi vive una sorta di rispetto per i tempi andati, per la fame patita da genitori e nonni e per la tristezza data dai mille racconti di emigrazione di parenti e amici. Il tutto nonostante la situazione economica fosse notevolmente migliorata. Non sembrava una popolazione in preda all'euforia per l'improvvisa ricchezza, dedita al lusso sfrenato e abituata a vivere al di sopra delle proprie possibilità. Un bel giorno a cavallo tra l'anno 2008 e il 2009 l'incantesimo è sembrato essersi spezzato e adesso il paese sta attraversando la peggiore crisi economica degli ultimi trent'anni. Anche in quel paese, come in gran parte dell'Europa anglosassone (dal Regno Unito all'Islanda) le banche si sono avventurate in spericolate speculazioni finanziarie e l'intervento governativo per evitatre una irreversibile crisi di sistema ha fatto schizzare a livelli altissimi il deficit e il debito pubblico. L'effetto immediato è stata una tensione sui mercati finanziari che scommettono sull'impossibilità del Governo di fare fronte agli impegni finanziari assunti. Ieri finalmente il governo di questo paese ha deciso di accettare gli aiuti dell'Unione Europea che dopo aver salutato il miracolo del trifoglio deve fronteggiare il rischio di soffocare l'Euro dopo appena dieci anni di vita.
tremendieventi
lunedì 22 novembre 2010
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