Certo che deve essere davvero dura fare la parte del cortigiano in una società moderna. Una volta era più facile, il re era un semi-dio al quale si concedeva qualsiasi stranezza e il diritto di critica era vietato a suon di teste mozzate. Oggi, con la quantità di informazione che viene messa a disposizione di un numero elevatissimo di persone, questo ruolo risulta a volte impossibile. Prendete il caso di un dittatore tunisino cacciato a pedate a forza di rivolte quotidiane dei suoi sudditi o, in un regime democratico, il caso di un presidente del consiglio che viene accusato di aver favoreggiato la prostituzione minorile e di aver fatto pressione sulla questura per liberare una ragazza minorenne che aveva commesso un furtarello e che, in quanto extracomunitaria, era sprovvista di documenti. Poi il caso vuole che da qui cominci tutta un'inchiesta della magistratura e che emergano particolari sui festini che si tengono di frequente nella residenza privata del primo ministro, con un vero e proprio gruppo di ballerine che nei dopo-cena, anziché servire il vassoio con le grappe e gli amari, si travestono da poliziotte o da infermiere e mezze nude si fanno toccare il sedere dal presidentissimo, almeno stando a quanto esse stesse raccontano tra di loro. Con una situazione di questo tipo, immaginate con che coraggio i vari difensori del premier devono andare in televisione a spiegare che no, è tutto falso, è un complotto della magistratura, il tribunale competente non è Milano, ma Monza...La gente che si trova ad assistere a questo spettacolo piano piano comincia a notare che nell'occhio un tempo ardente del cortigiano si sta insinuando il velo del dubbio, il rimorso per non aver tentato di fare qualcosa già da prima, a volte persino un leggero sorriso per il tenore delle accuse e per le confidenze che queste ragazzette poco più che ventenni si scambiano tra di loro. C'è chi sostiene di essere al verde e per questo ha bisogno della marchetta per pagarsi questo o quell'altro vizio, c'è chi si dice scandalizzata per la sfacciataggine dell'ultrasettantenne nel toccare il sedere alle ragazze davanti a tutti senza il minimo pudore, c'è chi gli rinfaccia una vita un po' troppo discinta e una situazione familiare disastrosa e c'è chi lo compatisce perché in fondo il presidente restituisce solo l'immagine di una persona in preda a crisi di solitudine. Immaginate poi, per costruire bene questa moderna commedia, i due lenoni coi capelli tinti e il volto pieno di cerone, bassottini, fisicamente brutti e con troppa pancia per essere veri, che si mettono d'accordo per il compenso e uno dei due decide di ingannare il presidente e di fregargli sotto il naso quattrocentomila euro. Ecco, forse la cosa che più colpisce di questa nuova fiction è la totale stupidità del protagonista, sullo sfondo di un paese che in fondo continua ad eleggerlo sempre con percentuali altissime. E i cortigiani? Stavolta sembrano avere un po' meno certezze, temono che l'opinione pubblica stia cominciando a rivoltarglisi contro. Fossi in loro non mi preoccuperei, il paese di cui parlo non è avvezzo alle prese di coscienza troppo brusche. Nel frattempo che si risvegli dall'ultraquindicennale torpore che lo avvolge ci sarà tempo per trovare altre corti e altre dame di compagnia.
tremendieventi
mercoledì 19 gennaio 2011
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